Il nuovo meccanismo di condizionalità è apparso sin da subito più incisivo, almeno in via astratta, dal punto di vista complessivo della tutela garantita, ma ha sollevato numerosi dubbi sulla sua compatibilità con i Trattati, trattandosi di uno strumento che si fonda sulla rilettura dell’acquis dell’Unione nel tentativo di valorizzare l’effetto utile dell’art. 2 TUE, indebolito, come noto, dall’inefficacia della procedura di sospensione ex art. 7 TUE. Suddette perplessità - e non solo - hanno spinto Polonia e Ungheria a introdurre parallelamente dinanzi alla Corte due ricorsi in annullamento al fine di ottenere, ognuno per i propri profili, la dichiarazione di illegittimità del regolamento. Il giudice dell’Unione era dunque atteso da una decisione senz’altro complessa, le cui premesse ne anticipavano, a prescindere dall’esito, l’enorme rilevanza futura. Con le due pronunce “gemelle” del 16 febbraio 2022, la Corte ha confermato la compatibilità del regolamento condizionalità con i Trattati, respingendo integralmente i ricorsi presentati dalle due ricorrenti.
Le sentenze della seduta plenaria della Corte sulla legittimità del regolamento condizionalità / Circolo, Andrea. - (2022). (Intervento presentato al convegno L’Europa come Comunità di diritto: il contributo italo-tedesco all’integrazione europea tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II, Aula Pessina nel 2 maggio 2022).
Le sentenze della seduta plenaria della Corte sulla legittimità del regolamento condizionalità
circolo
2022
Abstract
Il nuovo meccanismo di condizionalità è apparso sin da subito più incisivo, almeno in via astratta, dal punto di vista complessivo della tutela garantita, ma ha sollevato numerosi dubbi sulla sua compatibilità con i Trattati, trattandosi di uno strumento che si fonda sulla rilettura dell’acquis dell’Unione nel tentativo di valorizzare l’effetto utile dell’art. 2 TUE, indebolito, come noto, dall’inefficacia della procedura di sospensione ex art. 7 TUE. Suddette perplessità - e non solo - hanno spinto Polonia e Ungheria a introdurre parallelamente dinanzi alla Corte due ricorsi in annullamento al fine di ottenere, ognuno per i propri profili, la dichiarazione di illegittimità del regolamento. Il giudice dell’Unione era dunque atteso da una decisione senz’altro complessa, le cui premesse ne anticipavano, a prescindere dall’esito, l’enorme rilevanza futura. Con le due pronunce “gemelle” del 16 febbraio 2022, la Corte ha confermato la compatibilità del regolamento condizionalità con i Trattati, respingendo integralmente i ricorsi presentati dalle due ricorrenti.File | Dimensione | Formato | |
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