Con riferimento al sostrato antropologico contemporaneo e in vista di una ricostruzione della convivenza democratica e pacifica, si rende opportuno riflettere nuovamente sulle radici della modernità e sul binomio sapere-potere. Attualmente si attribuisce al concetto di cultura un significato molto vicino alle competenze professionalizzanti, lasciando prevalere così una visione strumentale della realtà. Tuttavia la complessità di tale nozione non si può ascrivere né a una competenza parziale, né a una ragione universale. Il profilo dell’umano ne resta infatti fortemente condizionato e ha bisogno di autonomia di giudizio nel processo di formazione della soggettività. Ciò esplicita, se necessario, il legame intercorrente tra antropologia e politica. Dopo Auschwitz, la ragione scopre la propria inefficacia e con Arendt la cultura cerca la sua dimensione nella condizione umana, in un mondo che si va configurando plurale. Qui io non esisto per la funzione che svolgo, cui giungo con la mia competenza, ma vivo dalla nascita. Così una cultura che sia espressione della democrazia, nell’offrire a tutti una pluralità di lessici appropriati, fornisce anche una prospettiva critica, di metodo. Essa ha il dovere di difendere la libertà di tutti da un punto di vista omologante, compreso quello di una visione del mondo tutta al maschile e patriarcale. Si può concludere per l’importanza della costruzione dello sviluppo critico del soggetto, sviluppando un concetto di cultura che comprenda le emozioni e le dimensioni simboliche.

Il concetto di cultura. Percorsi tra coscienza e dissenso / Cuomo, Elena. - (2021), pp. 1-10.

Il concetto di cultura. Percorsi tra coscienza e dissenso

elena cuomo
2021

Abstract

Con riferimento al sostrato antropologico contemporaneo e in vista di una ricostruzione della convivenza democratica e pacifica, si rende opportuno riflettere nuovamente sulle radici della modernità e sul binomio sapere-potere. Attualmente si attribuisce al concetto di cultura un significato molto vicino alle competenze professionalizzanti, lasciando prevalere così una visione strumentale della realtà. Tuttavia la complessità di tale nozione non si può ascrivere né a una competenza parziale, né a una ragione universale. Il profilo dell’umano ne resta infatti fortemente condizionato e ha bisogno di autonomia di giudizio nel processo di formazione della soggettività. Ciò esplicita, se necessario, il legame intercorrente tra antropologia e politica. Dopo Auschwitz, la ragione scopre la propria inefficacia e con Arendt la cultura cerca la sua dimensione nella condizione umana, in un mondo che si va configurando plurale. Qui io non esisto per la funzione che svolgo, cui giungo con la mia competenza, ma vivo dalla nascita. Così una cultura che sia espressione della democrazia, nell’offrire a tutti una pluralità di lessici appropriati, fornisce anche una prospettiva critica, di metodo. Essa ha il dovere di difendere la libertà di tutti da un punto di vista omologante, compreso quello di una visione del mondo tutta al maschile e patriarcale. Si può concludere per l’importanza della costruzione dello sviluppo critico del soggetto, sviluppando un concetto di cultura che comprenda le emozioni e le dimensioni simboliche.
2021
978-84-1853458-4
Il concetto di cultura. Percorsi tra coscienza e dissenso / Cuomo, Elena. - (2021), pp. 1-10.
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