Stragi mafiose e responsabilità dei mandanti

Il lavoro analizza la sentenza con cui, per la prima volta, è stato condannato per le stragi di mafia anche un vertice di un clan diverso da quello degli ideatori ed esecutori diretti. Si mettono in luce le non poche criticità che presenta l'accertamento della reponsabilità a titolo di concorso morale nela sola fase deliberativa di un terzo non esecutore, soffermandosi sia sul modello di compartecipazione criminosa da usare (responsabilità da posizione o contributo effettivo accertato in concreto?), sia sul dolo della partecipazione, sia, infine, sugli standard probatori idoeni a fondare una decisione di condanna in una ipotesi simile.