La riflessione sul tema del recinto ha trovato un momento significativo di approfondimento in tempi di pandemia attraverso alcune, differenti, occasioni. La prima è stata quella dell’invito di Federico Bilò e Riccardo Palma a contribuire a un instant book nel quale “Nel periodo di forzato isolamento domestico […] trentatré architetti, studiosi e amici, hanno posato lo sguardo disciplinare sulle proprie case e su ciò che a partire dalle proprie case è possibile raccontare, disegnare o evocare” . Nasce, da quella opportunità, il progetto del tèmenos che abbiamo chiamato Memento Virus. Una seconda occasione, qualche mese dopo, si è verificata quando Franco Purini ci ha chiesto di partecipare con un disegno alla Mostra L’opera d’arte nell’opera d’arte . Lì abbiamo voluto portare avanti questa riflessione con Il muro tra i muri, un collage che rappresenta, con analogie e differenze, ancora una volta, un recinto. In entrambi i casi si tratta di recinti che non servono, come talvolta suggerisce l’uso comune del termine, a impedire il movimento tra un dentro e un fuori, ma a definire una spazialità interna capace di stabilire relazioni con l’esternità della Natura ed evocare uno spazio che evochi visivamente adeguatezza rispetto al proteggere e all’accogliere. In tal senso ragionare sul recinto consente di discutere del senso più profondo – e in qualche misura originario – del fare architettura e, quindi, dell’abitare.

Tèmenos | tektòn | memento / Capozzi, Renato; Visconti, Federica. - 27:(2021), pp. 129-142.

Tèmenos | tektòn | memento

Renato Capozzi;Federica Visconti
2021

Abstract

La riflessione sul tema del recinto ha trovato un momento significativo di approfondimento in tempi di pandemia attraverso alcune, differenti, occasioni. La prima è stata quella dell’invito di Federico Bilò e Riccardo Palma a contribuire a un instant book nel quale “Nel periodo di forzato isolamento domestico […] trentatré architetti, studiosi e amici, hanno posato lo sguardo disciplinare sulle proprie case e su ciò che a partire dalle proprie case è possibile raccontare, disegnare o evocare” . Nasce, da quella opportunità, il progetto del tèmenos che abbiamo chiamato Memento Virus. Una seconda occasione, qualche mese dopo, si è verificata quando Franco Purini ci ha chiesto di partecipare con un disegno alla Mostra L’opera d’arte nell’opera d’arte . Lì abbiamo voluto portare avanti questa riflessione con Il muro tra i muri, un collage che rappresenta, con analogie e differenze, ancora una volta, un recinto. In entrambi i casi si tratta di recinti che non servono, come talvolta suggerisce l’uso comune del termine, a impedire il movimento tra un dentro e un fuori, ma a definire una spazialità interna capace di stabilire relazioni con l’esternità della Natura ed evocare uno spazio che evochi visivamente adeguatezza rispetto al proteggere e all’accogliere. In tal senso ragionare sul recinto consente di discutere del senso più profondo – e in qualche misura originario – del fare architettura e, quindi, dell’abitare.
2021
978-88-229-0646-5
Tèmenos | tektòn | memento / Capozzi, Renato; Visconti, Federica. - 27:(2021), pp. 129-142.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/860257
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact