Le diverse esigenze della pratica economico aziendale inducono a trattare delle configurazioni di reddito a valori correnti e dei modelli di capital maintenance.In alcuni casi, come ad esempio a proposito della capacità in-formativa del bilancio pubblico, si tratta di esigenze tutt’altro che recenti. Sono ormai ben conosciute, infatti, le critiche che da tempo si rivolgono a denunciare i limiti alla espressività dei bilanci redatti nel rispetto del principio delle misurazioni storiche, così come quelle indirizzate verso l’ipotesi, talvolta eccessivamente semplificativa, della invariabilità del modulo monetario. In altri casi, invece, si intende fare riferimento ad esigenze concrete di gran lunga più recenti ed attuali quali, tra le altre: - la scarsa rilevanza della nozione di reddito desunta dai bilanci al fine di guidare le decisioni aziendali; - la coerenza dei valori correnti rispetto ai modelli di gestione dei rischi aziendali, considerato che, peraltro, si tratta di dati già presenti all’interno del sistema informativo delle aziende; - la forza con la quale tendono ad affermarsi le valutazioni al fair value all’interno dei documenti destinati a pubblicazione nel caso dell’impairment, della rivalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali, degli strumenti finanziari, delle operazioni di hedging e delle stock options; - la inadeguatezza del sistema contabile tradizionale rispetto al-le aziende della new economy; il quale non è in grado di cogliere appieno le vivaci dinamiche finanziarie e reddituali di “imprese virtuali” caratterizzate, prevalentemente, dall’assenza di assets materiali, di utili e di flussi di cassa positivi, ma con elevate potenzialità di crescita; - la problematica emergente della gestione, della misurazione e della rappresentazione dell’intellectual capital il quale, allo stato attuale, non viene ricompreso nel capitale di funzionamento in quanto le determinanti del valore del capitale umano, del capitale strutturale e del capitale relazionale sfuggono alla logica del capitale finanziario. Si ritiene opportuno precisare che il presente lavoro non ha l’ambizione di sviluppare singolarmente le diverse tematiche che sono menzionate. Si ritiene, viceversa, di cogliere e di rendere manifesto il minimo comune denominatore che equipara le diverse problematiche richiamate, ossia, la sempre più frequente richiesta da parte degli utilizzatori del bilancio, ai quali corrisponde la volontà delle imprese, di ampliare il contenuto e la gamma delle comunicazioni economiche e finanziarie attraverso, ad esempio, la divulgazione di informazioni finanziarie di tipo forward-looking, volte cioè ad anticipare la dinamica dei flussi di cassa futuri, o di informazioni espresse mediante metri di misurazione non monetari, tali da cogliere le determinanti non finanziarie del valore d’azienda, o di informazioni integrative sugli elementi intangibili del capitale. Dall’altra, però, non possono essere ignorate le recentissime tendenze inverse che, a seguito della forte ondata, nel corso del 2000, di mergers and acquisitions fortemente legate alla new economy soprattutto negli USA, sembrano ora risolversi in un brusco ridimensionamento del boom economico accompagnato da un pari ridimensionamento degli entusiasmi per gli elementi intangibili del capitale a fronte di un ritorno alle più prudenti misurazioni monetarie e alla fiducia negli elementi materiali del patrimonio aziendale. Pertanto ci si chiede, nel presente lavoro, se è proprio vero che il sistema di reporting economico e finanziario e, in particolar modo, il sistema dei valori accolti nel bilancio di esercizio – assieme alle tradizionali configurazioni di reddito e di capitale - debba essere rivisitato al fine di soddisfare le più ampie attese conoscitive delle diverse classi di stakeholders o se, invece, non sia più saggio restare fedeli al tradizionale sistema contabile e fornire le informazioni aggiuntive che di volta in volta dovessero richiedersi, coerentemente con il particolare contesto macroeconomico, al di fuori del bilancio di esercizio convenzionale.

Configurazioni di reddito a valori correnti e modelli di capital maintenance. Un confronto internazionale tra dottrina e prassi / Catuogno, Simona. - (2002). (Intervento presentato al convegno Convegno Annuale AIDEA Giovani, La gestione della flessibilità aziendale. Modelli ed esperienze tenutosi a Università degli Studi di Catanzaro nel 6 e 7 dicembre 2002).

Configurazioni di reddito a valori correnti e modelli di capital maintenance. Un confronto internazionale tra dottrina e prassi

Simona Catuogno
2002

Abstract

Le diverse esigenze della pratica economico aziendale inducono a trattare delle configurazioni di reddito a valori correnti e dei modelli di capital maintenance.In alcuni casi, come ad esempio a proposito della capacità in-formativa del bilancio pubblico, si tratta di esigenze tutt’altro che recenti. Sono ormai ben conosciute, infatti, le critiche che da tempo si rivolgono a denunciare i limiti alla espressività dei bilanci redatti nel rispetto del principio delle misurazioni storiche, così come quelle indirizzate verso l’ipotesi, talvolta eccessivamente semplificativa, della invariabilità del modulo monetario. In altri casi, invece, si intende fare riferimento ad esigenze concrete di gran lunga più recenti ed attuali quali, tra le altre: - la scarsa rilevanza della nozione di reddito desunta dai bilanci al fine di guidare le decisioni aziendali; - la coerenza dei valori correnti rispetto ai modelli di gestione dei rischi aziendali, considerato che, peraltro, si tratta di dati già presenti all’interno del sistema informativo delle aziende; - la forza con la quale tendono ad affermarsi le valutazioni al fair value all’interno dei documenti destinati a pubblicazione nel caso dell’impairment, della rivalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali, degli strumenti finanziari, delle operazioni di hedging e delle stock options; - la inadeguatezza del sistema contabile tradizionale rispetto al-le aziende della new economy; il quale non è in grado di cogliere appieno le vivaci dinamiche finanziarie e reddituali di “imprese virtuali” caratterizzate, prevalentemente, dall’assenza di assets materiali, di utili e di flussi di cassa positivi, ma con elevate potenzialità di crescita; - la problematica emergente della gestione, della misurazione e della rappresentazione dell’intellectual capital il quale, allo stato attuale, non viene ricompreso nel capitale di funzionamento in quanto le determinanti del valore del capitale umano, del capitale strutturale e del capitale relazionale sfuggono alla logica del capitale finanziario. Si ritiene opportuno precisare che il presente lavoro non ha l’ambizione di sviluppare singolarmente le diverse tematiche che sono menzionate. Si ritiene, viceversa, di cogliere e di rendere manifesto il minimo comune denominatore che equipara le diverse problematiche richiamate, ossia, la sempre più frequente richiesta da parte degli utilizzatori del bilancio, ai quali corrisponde la volontà delle imprese, di ampliare il contenuto e la gamma delle comunicazioni economiche e finanziarie attraverso, ad esempio, la divulgazione di informazioni finanziarie di tipo forward-looking, volte cioè ad anticipare la dinamica dei flussi di cassa futuri, o di informazioni espresse mediante metri di misurazione non monetari, tali da cogliere le determinanti non finanziarie del valore d’azienda, o di informazioni integrative sugli elementi intangibili del capitale. Dall’altra, però, non possono essere ignorate le recentissime tendenze inverse che, a seguito della forte ondata, nel corso del 2000, di mergers and acquisitions fortemente legate alla new economy soprattutto negli USA, sembrano ora risolversi in un brusco ridimensionamento del boom economico accompagnato da un pari ridimensionamento degli entusiasmi per gli elementi intangibili del capitale a fronte di un ritorno alle più prudenti misurazioni monetarie e alla fiducia negli elementi materiali del patrimonio aziendale. Pertanto ci si chiede, nel presente lavoro, se è proprio vero che il sistema di reporting economico e finanziario e, in particolar modo, il sistema dei valori accolti nel bilancio di esercizio – assieme alle tradizionali configurazioni di reddito e di capitale - debba essere rivisitato al fine di soddisfare le più ampie attese conoscitive delle diverse classi di stakeholders o se, invece, non sia più saggio restare fedeli al tradizionale sistema contabile e fornire le informazioni aggiuntive che di volta in volta dovessero richiedersi, coerentemente con il particolare contesto macroeconomico, al di fuori del bilancio di esercizio convenzionale.
2002
Configurazioni di reddito a valori correnti e modelli di capital maintenance. Un confronto internazionale tra dottrina e prassi / Catuogno, Simona. - (2002). (Intervento presentato al convegno Convegno Annuale AIDEA Giovani, La gestione della flessibilità aziendale. Modelli ed esperienze tenutosi a Università degli Studi di Catanzaro nel 6 e 7 dicembre 2002).
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