La transizione dalle grandi scimmie antropomorfe ai nostri antenati capaci di formulare pensieri astratti e complessi, di stratificare informazioni e di incrementare tecnologie sempre più efficienti risale solo a pochi milioni di anni fa. Da allora, il processo di innovazione ed il correlato incremento della ricchezza è proseguito ininterrottamente assumendo negli ultimi anni un andamento di crescita esponenziale. La capacità produttiva necessaria a sostenere un milione di individui al livello di sussistenza, che in epoca preistorica si raggiungeva in un milione di anni, oggi si realizza ogni novanta minuti grazie alla pervasività dell’innovazione in campi quali la biotecnologia, la robotica, l'intelligenza artificiale, le tecnologie wireless 5G, le stampe 3D, etc. (Bostrom, 2018). Le tecnologie connesse a tale rivoluzione hanno determinato nuovi modelli relazionali e innovative forme di, partecipazione, transazione e consumo che, pur se in modo prototipale e limitato, fanno già parte del nostro quotidiano digitale (Lovelock, Wirtz, 2006; Boes et al., 2015; Dieck, Jung, 2015; Gretzel et al., 2015;). La reattività agli stimoli esterni e la spiccata trasversalità del settore, rende il turismo testimone e protagonista di questi cambiamenti: i potenti strumenti digitali per la gestione, la logistica, la distribuzione e il marketing hanno concorso alla definizione di modelli di business e proposte di valore più aderenti alle esigenze del turista contemporaneo, autonomo, iperconnesso, alla ricerca e di servizi personalizzati e arricchiti da valori esperenziali e partecipativi (Hunter et al., 2015; Boes et al., 2015). La pervasività dell’innovazione ha, inoltre, comportato anche una complessificazione del mercato e l’ingresso di nuovi attori che competono con i gestori più tradizionali nel controllo delle informazioni e nella progettazione delle destinazioni e dei servizi (Del Chiappa, Baggio, 2015). Il valore che il settore riveste per le economie, le incredibili potenzialità di sviluppo dei territori connesse all’implementazione delle Tic nel turismo, ma anche i rischi che ne derivano, necessitano di una governance consapevole e matura che possa congiuntamente agire sia sul fronte dell’adeguamento del prodotto quanto sull’incremento della competitività dei territori (Soetriades, Avegeli, 200; Gretzel et al., 2015; Hunter et al., 2015; Romão et al., 2015). I nuovi entranti nella catena del valore, come gli aggregatori di viaggi online o i servizi fondati sul valore della condivisione, hanno colto per tempo tali opportunità approfittando di nicchie di business non presidiate e di ritardi amministrativi e burocratici; più lenta è l’adesione degli operatori istituzionali che, pur se sensibili alle nuove suggestioni, fanno più fatica ad adeguare tempestivamente strumenti e politiche. La ricerca che qui si presenta è finalizzata a indagare l’attitudine della pubblica amministrazione rispetto alle nuove opportunità offerte dal digitale. Si analizzeranno, in particolare, gli strumenti regionali di pianificazione territoriale in materia turistica al fine di evidenziarne l’orientamento strategico e le scelte di posizionamento competitivo. Il documento è diviso due macrosezioni. Nella prima si fornisce, attraverso una revisione della letteratura, un quadro sintetico dell'importanza crescente della tecnologia digitale per le destinazioni turistiche e delle principali modalità con la quale questa si esplica nel settore. Nella seconda si esaminano gli aspetti più rilevanti emersi dalla ricerca sulla governance turistica regionale descrivendone le linee tendenziali, caratterizzate da una convergenza verso un approccio organico per la gestione digitale del settore che, tuttavia, appare nella maggior parte dei casi ancora ancorato ad una visione tradizionale e dove l’innovazione, piuttosto che trasformare la concezione stessa del prodotto turistico offerto, sembra essersi limitata ad una revisione dei processi produttivi

Visioni digitali urbane. Il caso di Roma capitale / LA FORESTA, Daniela. - (2020), pp. 275-291.

Visioni digitali urbane. Il caso di Roma capitale

Daniela La Foresta
Primo
2020

Abstract

La transizione dalle grandi scimmie antropomorfe ai nostri antenati capaci di formulare pensieri astratti e complessi, di stratificare informazioni e di incrementare tecnologie sempre più efficienti risale solo a pochi milioni di anni fa. Da allora, il processo di innovazione ed il correlato incremento della ricchezza è proseguito ininterrottamente assumendo negli ultimi anni un andamento di crescita esponenziale. La capacità produttiva necessaria a sostenere un milione di individui al livello di sussistenza, che in epoca preistorica si raggiungeva in un milione di anni, oggi si realizza ogni novanta minuti grazie alla pervasività dell’innovazione in campi quali la biotecnologia, la robotica, l'intelligenza artificiale, le tecnologie wireless 5G, le stampe 3D, etc. (Bostrom, 2018). Le tecnologie connesse a tale rivoluzione hanno determinato nuovi modelli relazionali e innovative forme di, partecipazione, transazione e consumo che, pur se in modo prototipale e limitato, fanno già parte del nostro quotidiano digitale (Lovelock, Wirtz, 2006; Boes et al., 2015; Dieck, Jung, 2015; Gretzel et al., 2015;). La reattività agli stimoli esterni e la spiccata trasversalità del settore, rende il turismo testimone e protagonista di questi cambiamenti: i potenti strumenti digitali per la gestione, la logistica, la distribuzione e il marketing hanno concorso alla definizione di modelli di business e proposte di valore più aderenti alle esigenze del turista contemporaneo, autonomo, iperconnesso, alla ricerca e di servizi personalizzati e arricchiti da valori esperenziali e partecipativi (Hunter et al., 2015; Boes et al., 2015). La pervasività dell’innovazione ha, inoltre, comportato anche una complessificazione del mercato e l’ingresso di nuovi attori che competono con i gestori più tradizionali nel controllo delle informazioni e nella progettazione delle destinazioni e dei servizi (Del Chiappa, Baggio, 2015). Il valore che il settore riveste per le economie, le incredibili potenzialità di sviluppo dei territori connesse all’implementazione delle Tic nel turismo, ma anche i rischi che ne derivano, necessitano di una governance consapevole e matura che possa congiuntamente agire sia sul fronte dell’adeguamento del prodotto quanto sull’incremento della competitività dei territori (Soetriades, Avegeli, 200; Gretzel et al., 2015; Hunter et al., 2015; Romão et al., 2015). I nuovi entranti nella catena del valore, come gli aggregatori di viaggi online o i servizi fondati sul valore della condivisione, hanno colto per tempo tali opportunità approfittando di nicchie di business non presidiate e di ritardi amministrativi e burocratici; più lenta è l’adesione degli operatori istituzionali che, pur se sensibili alle nuove suggestioni, fanno più fatica ad adeguare tempestivamente strumenti e politiche. La ricerca che qui si presenta è finalizzata a indagare l’attitudine della pubblica amministrazione rispetto alle nuove opportunità offerte dal digitale. Si analizzeranno, in particolare, gli strumenti regionali di pianificazione territoriale in materia turistica al fine di evidenziarne l’orientamento strategico e le scelte di posizionamento competitivo. Il documento è diviso due macrosezioni. Nella prima si fornisce, attraverso una revisione della letteratura, un quadro sintetico dell'importanza crescente della tecnologia digitale per le destinazioni turistiche e delle principali modalità con la quale questa si esplica nel settore. Nella seconda si esaminano gli aspetti più rilevanti emersi dalla ricerca sulla governance turistica regionale descrivendone le linee tendenziali, caratterizzate da una convergenza verso un approccio organico per la gestione digitale del settore che, tuttavia, appare nella maggior parte dei casi ancora ancorato ad una visione tradizionale e dove l’innovazione, piuttosto che trasformare la concezione stessa del prodotto turistico offerto, sembra essersi limitata ad una revisione dei processi produttivi
2020
8825535031
Visioni digitali urbane. Il caso di Roma capitale / LA FORESTA, Daniela. - (2020), pp. 275-291.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/844290
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