Negli ultimi 15 anni è progressivamente aumentato il grado di attenzione sull’inquinamento da MP alle quali è strettamente associato un grave rischio per l’ecosistema marino, la salute animale ed umana (Barboza et al., 2018; Sharma and Chatterjee, 2017). Il Mar Mediterraneo, a causa di severe pressioni antropiche, è tra i maggiori reservoir di MP galleggianti del mondo (Lebreton et al., 2012; Cincinelli et al., 2019). Gli animali acquatici ingeriscono le MP direttamente, perché confuse con le prede, o passivamente, attraverso filtrazione dell’acqua (Barboza et al., 2018). Mediante il sistema circolatorio, le MP nei pesci raggiungono i tessuti ed a livello cellulare possono provocare effetti negativi quali lesioni di natura meccanica (Wright et al., 2013) oltre a fungere da vettori di inquinanti chimici (Pedà et al., 2016). L’esposizione alle MP negli animali marini può interferire con i fisiologici processi digestivi implicando una riduzione nell’assunzione di cibo e nell’assimilazione di energia (Besseling et al., 2013) e causando alterazioni istopatologiche a livello intestinale ed epatico (Pedà et al., 2016). La pericolosità delle MP deriva anche dalla presenza di additivi aggiunti intenzionalmente durante la fase di produzione dei materiali plastici nonché dalla presenza di monomeri residui, in particolare il PS, presente nella maggior parte dei detriti plastici (Andrady, 2017). Ad oggi non sono stati ancora condotti studi finalizzati ad indagare gli effetti dell’esposizione alle MP sull’immunità innata e sullo stress ossidativo a livello intestinale nei pesci ed in particolare in esemplari di S. aurata, specie scelta quale modello sperimentale, di grande interesse commerciale ed oggetto di allevamento in molti Paesi Mediterranei (Basurco et al., 2011). Degno di attenzione è il ruolo delle MP quali vettori di batteri patogeni (Vibrio spp., Escherichia coli, Stenotrophomonas maltophilia, Bacillus cereus ed Aeromonas salmonicida) oltre che di contaminanti ambientali ad azione immunosoppressiva quali i composti bifenilipoliclorurati (PCB) (Barboza et al., 2018). L’esposizione alle MP potrebbe alterare lo stato fisico ed il benessere dei pesci comportando, direttamente ed indirettamente, un incremento del rischio per la salute animale ed umana. Pertanto, la proposta progettuale di valutazione della risposta immunitaria, dello stress ossidativo e dello stato sanitario di pesci esposti a “contaminanti emergenti” quali le MP ha una notevole rilevanza dal punto di vista sanitario ed ecologico.

Valutazione della modulazione della risposta immunitaria e dello stress ossidativo in esemplari di Sparus aurata esposti sperimentalmente alle microplastiche / Ferrante, M. C.. - (2019). (Intervento presentato al convegno Valutazione della modulazione della risposta immunitaria e dello stress ossidativo in esemplari di Sparus aurata esposti sperimentalmente alle microplastiche nel 30/12/2019).

Valutazione della modulazione della risposta immunitaria e dello stress ossidativo in esemplari di Sparus aurata esposti sperimentalmente alle microplastiche

Ferrante M. C.
Primo
Project Administration
2019

Abstract

Negli ultimi 15 anni è progressivamente aumentato il grado di attenzione sull’inquinamento da MP alle quali è strettamente associato un grave rischio per l’ecosistema marino, la salute animale ed umana (Barboza et al., 2018; Sharma and Chatterjee, 2017). Il Mar Mediterraneo, a causa di severe pressioni antropiche, è tra i maggiori reservoir di MP galleggianti del mondo (Lebreton et al., 2012; Cincinelli et al., 2019). Gli animali acquatici ingeriscono le MP direttamente, perché confuse con le prede, o passivamente, attraverso filtrazione dell’acqua (Barboza et al., 2018). Mediante il sistema circolatorio, le MP nei pesci raggiungono i tessuti ed a livello cellulare possono provocare effetti negativi quali lesioni di natura meccanica (Wright et al., 2013) oltre a fungere da vettori di inquinanti chimici (Pedà et al., 2016). L’esposizione alle MP negli animali marini può interferire con i fisiologici processi digestivi implicando una riduzione nell’assunzione di cibo e nell’assimilazione di energia (Besseling et al., 2013) e causando alterazioni istopatologiche a livello intestinale ed epatico (Pedà et al., 2016). La pericolosità delle MP deriva anche dalla presenza di additivi aggiunti intenzionalmente durante la fase di produzione dei materiali plastici nonché dalla presenza di monomeri residui, in particolare il PS, presente nella maggior parte dei detriti plastici (Andrady, 2017). Ad oggi non sono stati ancora condotti studi finalizzati ad indagare gli effetti dell’esposizione alle MP sull’immunità innata e sullo stress ossidativo a livello intestinale nei pesci ed in particolare in esemplari di S. aurata, specie scelta quale modello sperimentale, di grande interesse commerciale ed oggetto di allevamento in molti Paesi Mediterranei (Basurco et al., 2011). Degno di attenzione è il ruolo delle MP quali vettori di batteri patogeni (Vibrio spp., Escherichia coli, Stenotrophomonas maltophilia, Bacillus cereus ed Aeromonas salmonicida) oltre che di contaminanti ambientali ad azione immunosoppressiva quali i composti bifenilipoliclorurati (PCB) (Barboza et al., 2018). L’esposizione alle MP potrebbe alterare lo stato fisico ed il benessere dei pesci comportando, direttamente ed indirettamente, un incremento del rischio per la salute animale ed umana. Pertanto, la proposta progettuale di valutazione della risposta immunitaria, dello stress ossidativo e dello stato sanitario di pesci esposti a “contaminanti emergenti” quali le MP ha una notevole rilevanza dal punto di vista sanitario ed ecologico.
2019
Valutazione della modulazione della risposta immunitaria e dello stress ossidativo in esemplari di Sparus aurata esposti sperimentalmente alle microplastiche / Ferrante, M. C.. - (2019). (Intervento presentato al convegno Valutazione della modulazione della risposta immunitaria e dello stress ossidativo in esemplari di Sparus aurata esposti sperimentalmente alle microplastiche nel 30/12/2019).
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