Negli ultimi anni, il termine smart nelle sue varie declinazioni ha attirato molta attenzione da parte del mondo politico, di quello imprenditoriale e della cittadinanza in generale. Sebbene non esista una definizione univoca di cosa sia “smart” e di come una città possa diventare una smart city, è generalmente accettato che le politiche urbane "intelligenti" si riferiscono alle iniziative dei governi locali che utilizzano le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per aumentare la qualità della vita dei loro abitanti mentre contribuiscono a uno sviluppo sostenibile. Il paper si fonda su due premesse. La prima è che oggi le città vivono un periodo di trasformazione fondamentale. Se è superfluo affermare che le città sono sempre state un grande motore d'innovazione - tant’è che la stessa strategia Europa 2020 si fonda su di esse - , è meno scontato affermare che il loro progresso non è stato lineare: a periodi di stasi sono seguiti momenti di grande cambiamento, durante i quali sono stati ridefiniti aspetti chiave della nostra vita quotidiana e oggi ci troviamo proprio in una di queste fasi, a causa delle grandi trasformazioni tecnologiche in corso nel mondo delle reti (Ratti 2017). La seconda premessa è che una città intelligente è una città che attua una strategia per diventare più sostenibile ed ecologica anche in funzione di uno scenario di cambiamenti climatici (Coppola 2016) e uno snodo centrale per la trasformazione ecologica delle città è la riforma del sistema delle infrastrutture urbane L’epoca attuale rappresenta un’epoca di transizione verso modelli di città più sostenibili. Infatti le infrastrutture costituiscono l’insieme delle opere che gestiscono le risorse naturali ed energetiche quali il convogliamento delle acque meteoriche, la canalizzazione delle acque reflue, l’adduzione del gas, la distribuzione dell’energia elettrica, la raccolta e gestione dei rifiuti urbani, la circolazione di mezzi e persone (Moccia 2010). In tal senso le infrastrutture devono essere (o diventare) smart per rappresentare una concreta modalità per il cambio di paradigma del metabolismo urbano e su questo assioma si svilupperà la prima parte del paper. Finora gli approcci smart sono stati generalmente collegati ai processi top-down di diffusione della tecnologia. Questo articolo intende riflettere sul fondamentale ruolo di un’educazione smart dei cittadini ovvero su come sia centrale un’azione di educazione a quello che sono le città smart e alle potenzialità di una città smart per attivare realmente la rivoluzione intelligente delle nostre città. Sosteniamo che la prospettiva top-down e bottom up siano complementari e la loro combinazione può rafforzare la collaborazione tra i diversi stakeholder della città. Le iniziative dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto non sono forze opposte ma, al contrario, possono avere un effetto sinergico sulla capacità di innovazione della città. In tal senso ci si soffermerà sull’app OPS messa a punto dal nostro Osservatorio sul Consumo di Suolo della Campania finalizzare a educare le generazioni più giovani alla cura del proprio territorio non solo rispetto alla questione apparentemente più tecnica del consumo di suolo ma alla conoscenza dei valori di paesaggio che compongono un determinato territorio.

Smart infrastructure or smart citizens?” La sensibilizzazione al ruolo attivo dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro paesaggio attraverso la tecnologia / Coppola, Emanuela; Moccia, Francesco Domenico. - (2020), pp. 85-95.

Smart infrastructure or smart citizens?” La sensibilizzazione al ruolo attivo dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro paesaggio attraverso la tecnologia

Coppola, Emanuela
;
Moccia, Francesco Domenico
2020

Abstract

Negli ultimi anni, il termine smart nelle sue varie declinazioni ha attirato molta attenzione da parte del mondo politico, di quello imprenditoriale e della cittadinanza in generale. Sebbene non esista una definizione univoca di cosa sia “smart” e di come una città possa diventare una smart city, è generalmente accettato che le politiche urbane "intelligenti" si riferiscono alle iniziative dei governi locali che utilizzano le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per aumentare la qualità della vita dei loro abitanti mentre contribuiscono a uno sviluppo sostenibile. Il paper si fonda su due premesse. La prima è che oggi le città vivono un periodo di trasformazione fondamentale. Se è superfluo affermare che le città sono sempre state un grande motore d'innovazione - tant’è che la stessa strategia Europa 2020 si fonda su di esse - , è meno scontato affermare che il loro progresso non è stato lineare: a periodi di stasi sono seguiti momenti di grande cambiamento, durante i quali sono stati ridefiniti aspetti chiave della nostra vita quotidiana e oggi ci troviamo proprio in una di queste fasi, a causa delle grandi trasformazioni tecnologiche in corso nel mondo delle reti (Ratti 2017). La seconda premessa è che una città intelligente è una città che attua una strategia per diventare più sostenibile ed ecologica anche in funzione di uno scenario di cambiamenti climatici (Coppola 2016) e uno snodo centrale per la trasformazione ecologica delle città è la riforma del sistema delle infrastrutture urbane L’epoca attuale rappresenta un’epoca di transizione verso modelli di città più sostenibili. Infatti le infrastrutture costituiscono l’insieme delle opere che gestiscono le risorse naturali ed energetiche quali il convogliamento delle acque meteoriche, la canalizzazione delle acque reflue, l’adduzione del gas, la distribuzione dell’energia elettrica, la raccolta e gestione dei rifiuti urbani, la circolazione di mezzi e persone (Moccia 2010). In tal senso le infrastrutture devono essere (o diventare) smart per rappresentare una concreta modalità per il cambio di paradigma del metabolismo urbano e su questo assioma si svilupperà la prima parte del paper. Finora gli approcci smart sono stati generalmente collegati ai processi top-down di diffusione della tecnologia. Questo articolo intende riflettere sul fondamentale ruolo di un’educazione smart dei cittadini ovvero su come sia centrale un’azione di educazione a quello che sono le città smart e alle potenzialità di una città smart per attivare realmente la rivoluzione intelligente delle nostre città. Sosteniamo che la prospettiva top-down e bottom up siano complementari e la loro combinazione può rafforzare la collaborazione tra i diversi stakeholder della città. Le iniziative dall'alto verso il basso e dal basso verso l'alto non sono forze opposte ma, al contrario, possono avere un effetto sinergico sulla capacità di innovazione della città. In tal senso ci si soffermerà sull’app OPS messa a punto dal nostro Osservatorio sul Consumo di Suolo della Campania finalizzare a educare le generazioni più giovani alla cura del proprio territorio non solo rispetto alla questione apparentemente più tecnica del consumo di suolo ma alla conoscenza dei valori di paesaggio che compongono un determinato territorio.
2020
Smart infrastructure or smart citizens?” La sensibilizzazione al ruolo attivo dei cittadini nelle decisioni che riguardano il loro paesaggio attraverso la tecnologia / Coppola, Emanuela; Moccia, Francesco Domenico. - (2020), pp. 85-95.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/832065
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