La rigenerazione delle aree degradate della città contemporanea, caratterizzanti tanto le recenti periferie quanto i centri storici e gli spazi urbani interstiziali anonimi, costituisce focus di attenzione non solo della disciplina urbanistica ma anche delle tante pratiche che interessano la trasformazione del tessuto insediativo. La riqualificazione dello spazio pubblico rappresenta la sfida prioritaria per innescare processi virtuosi di rigenerazione fisica e socio-economica, che non può essere affrontata prevalentemente con programmi e piani di trasformazione fisica di ampio respiro per i quali necessitano ingenti risorse finanziarie. In alternativa ai grandi interventi di rigenerazione urbana si stanno diffondendo pratiche nascenti dal basso, partecipate, poco costose e di rapida realizzazione. Facciamo riferimento ad interventi di agopuntura urbana (Lerner, 2014) o di Tactical Urbanism (Lydon, 2015) che sono capaci di riqualificare piccoli spazi pubblici, di diffondere percezione di sorveglianza informale e di sicurezza, di aggregare cittadini attorno a luoghi simbolici del proprio quartiere e di ricostruire senso d’identità ed appartenenza. In questo paper si vuole focalizzare l’attenzione sull’arte urbana, sul ruolo delle tecnologie di valorizzazione di fruizione di quest’ultima anche in un’ottica di sviluppo di forme innovative di turismo, soprattutto alla luce delle necessità di un’organizzazione per la “società pandemica”, in cui si possano garantire esperienze di fruizione all’aperto e con il supporto delle tecnologie digitali. Nell’ultimo decennio, tra le varie forme di arte urbana la street art sta affermando prepotentemente il proprio ruolo nel panorama artistico contemporaneo. Street art è un termine ampio poiché indica gli interventi artistici che utilizzano la strada come dominio. Caratterizzati da una forte eterogeneità stilistica, sono tutte quelle espressioni temporanee su superfici più o meno grandi a valenza urbana, rivelatrici di un’attività sociale e comunicativa, che mette in secondo piano l’autorialità dell’artista per divenire espressione pubblica e collettiva. In quanto arte spontanea, ai margini della legalità, non commissionata né autorizzata, la street art è stata fortemente caratterizzata da tematiche sociali, di denuncia e, dunque, è da leggersi in relazione al contesto urbano e sociale, dal quale non può essere decontestualizzata. Negli ultimi trent’anni l’evoluzione costante delle tecnologie informatiche per la comunicazione (ICT) ne ha garantito un diffuso utilizzo in campo artistico, determinando nuove dinamiche tra essere umano, artefatti digitali e opera d’arte in una “fusione intercategoriale” (Simondon, 2014), in cui le dimensioni vengono mantenute insieme da continue interazioni e implicazioni reciproche. Si illustrano alcune recenti installazioni a carattere urbano, sviluppate sul territorio campano, caratterizzate da innovativi progetti espositivi open air e dall’implementazione dei contenuti artistici grazie all’utilizzo di app per la Realtà Aumentata.

Street art e urbanistica tattica: un progetto di ricerca sul territorio campano / Pagliano, Alessandra; Acierno, Antonio. - (2020). (Intervento presentato al convegno XII GIORNATA INTERNAZIONALE DI STUDIO INU 12th INTERNATIONAL INU STUDY DAY. Benessere e/o salute? 90 anni di studi, politiche, piani. Welfare and/or Health? 90 years of studies, policies and plans tenutosi a online nel 18 dicembre 2020).

Street art e urbanistica tattica: un progetto di ricerca sul territorio campano

Alessandra Pagliano
;
Antonio Acierno
2020

Abstract

La rigenerazione delle aree degradate della città contemporanea, caratterizzanti tanto le recenti periferie quanto i centri storici e gli spazi urbani interstiziali anonimi, costituisce focus di attenzione non solo della disciplina urbanistica ma anche delle tante pratiche che interessano la trasformazione del tessuto insediativo. La riqualificazione dello spazio pubblico rappresenta la sfida prioritaria per innescare processi virtuosi di rigenerazione fisica e socio-economica, che non può essere affrontata prevalentemente con programmi e piani di trasformazione fisica di ampio respiro per i quali necessitano ingenti risorse finanziarie. In alternativa ai grandi interventi di rigenerazione urbana si stanno diffondendo pratiche nascenti dal basso, partecipate, poco costose e di rapida realizzazione. Facciamo riferimento ad interventi di agopuntura urbana (Lerner, 2014) o di Tactical Urbanism (Lydon, 2015) che sono capaci di riqualificare piccoli spazi pubblici, di diffondere percezione di sorveglianza informale e di sicurezza, di aggregare cittadini attorno a luoghi simbolici del proprio quartiere e di ricostruire senso d’identità ed appartenenza. In questo paper si vuole focalizzare l’attenzione sull’arte urbana, sul ruolo delle tecnologie di valorizzazione di fruizione di quest’ultima anche in un’ottica di sviluppo di forme innovative di turismo, soprattutto alla luce delle necessità di un’organizzazione per la “società pandemica”, in cui si possano garantire esperienze di fruizione all’aperto e con il supporto delle tecnologie digitali. Nell’ultimo decennio, tra le varie forme di arte urbana la street art sta affermando prepotentemente il proprio ruolo nel panorama artistico contemporaneo. Street art è un termine ampio poiché indica gli interventi artistici che utilizzano la strada come dominio. Caratterizzati da una forte eterogeneità stilistica, sono tutte quelle espressioni temporanee su superfici più o meno grandi a valenza urbana, rivelatrici di un’attività sociale e comunicativa, che mette in secondo piano l’autorialità dell’artista per divenire espressione pubblica e collettiva. In quanto arte spontanea, ai margini della legalità, non commissionata né autorizzata, la street art è stata fortemente caratterizzata da tematiche sociali, di denuncia e, dunque, è da leggersi in relazione al contesto urbano e sociale, dal quale non può essere decontestualizzata. Negli ultimi trent’anni l’evoluzione costante delle tecnologie informatiche per la comunicazione (ICT) ne ha garantito un diffuso utilizzo in campo artistico, determinando nuove dinamiche tra essere umano, artefatti digitali e opera d’arte in una “fusione intercategoriale” (Simondon, 2014), in cui le dimensioni vengono mantenute insieme da continue interazioni e implicazioni reciproche. Si illustrano alcune recenti installazioni a carattere urbano, sviluppate sul territorio campano, caratterizzate da innovativi progetti espositivi open air e dall’implementazione dei contenuti artistici grazie all’utilizzo di app per la Realtà Aumentata.
2020
Street art e urbanistica tattica: un progetto di ricerca sul territorio campano / Pagliano, Alessandra; Acierno, Antonio. - (2020). (Intervento presentato al convegno XII GIORNATA INTERNAZIONALE DI STUDIO INU 12th INTERNATIONAL INU STUDY DAY. Benessere e/o salute? 90 anni di studi, politiche, piani. Welfare and/or Health? 90 years of studies, policies and plans tenutosi a online nel 18 dicembre 2020).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/828517
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact