Mutamenti della geografia economica del Mezzogiorno

Il contributo si propone di indagare sul ruolo che le grandi aree urbane meridionali ricoprono all’interno dello spazio europeo, cercando di comprendere le dinamiche demografiche ed economiche in atto, e guardando con particolare attenzione al ridisegno delle gerarchie urbane e al ruolo e alle funzioni che le differenti tipologie di città rivestono nel network meridionale e nazionale, nonchè nello scenario europeo. L’analisi dei trend della popolazione residente mostra come l’armatura urbana del Paese riveli, anche nelle fasi di più intensi mutamenti economico-sociali, un forte carattere di resilienza nel dato macroregionale, che si traduce in una struttura tendenzialmente policentrica nelle regioni Centro-settentrionali, e in una maggiore presenza di città primaziali nelle regioni del Mezzogiorno. Alla sostanziale stabilità della tendenza macroregionale si affianca un quadro fortemente articolato alle scale inferiori. In particolare, si rileva un processo di spopolamento particolarmente rapido nei comuni delle aree interne con meno di 10.000 abitanti. Meno accentuata si presenta invece la dinamica dei comuni medi, mentre per i centri maggiori di 50.000 abitanti, dopo il picco della contrazione, particolarmente evidente negli anni 2009-2012, si registra un recupero demografico seguito da un successivo calo che riporta la situazione ai livelli precedenti. Obiettivo del lavoro è, dunque, in primis fornire un quadro di insieme che consenta di comprendere la situazione e l’evoluzione della rete urbana del Mezzogiorno e successivamente valutare se, a fronte delle perdite demografiche registrate dalle aree metropolitane meridionali, queste ultime possano ancora costituire dei poli di riferimento per il territorio. A tal fine verrà anche dedicato un focus al ruolo delle città medie in crescita, per verificare una eventuale trasferibilità di strategie virtuose di crescita e sviluppo.