Una disputa del Secolo dei Lumi. Il sarcofago agrigentino con il mito di Fedra e Ippolito

Il sarcofago attico riproducente il mito di Fedra e Ippolito, oggi conservato nella chiesa di S. Nicola a Agrigento, è stato per lungo tempo stimato come uno dei più preziosi esempi di scultura greca in Sicilia, prima della sua definitiva classificazione, sul piano stilistico e formale, come opera di una bottega attica del III secolo d.C. Nel corso del XVIII secolo, in coincidenza con la presenza in Sicilia di un crescente numero di viaggiatori stranieri, protagonisti del Grand Tour, la scultura fu al centro di un dibattito sullo stile e l'iconografia dei rilievi. Nell'ultima decade del Secolo dei Lumi il soggetto fu finalmente identificato correttamente, grazie al tedesco von Riedesel mentre lo stile della scultura determinò l'accendersi di un' ampia querelle, spesso dai toni polemici, tra esponenti delle élites colte europee e, specialmente, francesi e tedesche.