Un’indagine sul principio del “consenso traslativo” e sull’obbligazione di dare nei principali modelli di civil e di common law (Francia, Germania, Italia, Inghilterra, Stati Uniti, Australia). Il principio del consenso traslativo, che caratterizza il solo sistema franco-italiano, e che il nostro diritto astrae dall’originaria obbligazione di dare, richiede la scomposizione dell’effetto reale tra le parti e nei confronti dei terzi e, parallelamente, una forma di pubblicità dichiarativa ispirata, su base personale, all’idea di “opponibilità”. Il diritto tedesco, invece, rivela significative analogie con il diritto inglese e con il Torrens System in ordine all’obbligazione di dare che ha fonte nel contratto causale (titulus), all’efficacia reale di un autonomo modus adquirendi (Auflassung, deed of conveyance) caratterizzato dal fenomeno dell’astrazione e da modelli di pubblicità costitutiva organizzati su base reale. Lo scritto, nel ricostruire anche le vicende storiche che, da un lato, hanno caratterizzato il diritto francese, dall’altro, hanno riguardato il diritto tedesco e quello inglese, attraverso i correttivi posti dall’Equity e dalle successive riforme legislative in materia di Law of Property e di Land Registration, diviene l’occasione per esaminare alcune scelte sistemiche “profonde” effettuate dai singoli diritti sulla base dei modelli proposti dalla tradizione. I diversi meccanismi pensati per realizzare la vicenda traslativa interagiscono con i principi di causalità o di astrazione, con la struttura, con la funzione e con gli effetti degli atti, con la pubblicità, con l’intera teoria dei fatti e delle situazioni soggettive. Tuttavia, i modelli di trasferimento della proprietà costituiscono anche l’espressione culturale di un certo modo di pensare il diritto, di risolvere l’eterno dilemma tra forma e sostanza, tra regola ed eccezione. Le esigenze di celerità, di certezza del traffico giuridico e di tutela dei terzi paiono realizzate non tanto dalle diverse modalità di trasferimento della proprietà, quanto dalla necessità di coniugare la rapidità di conoscere la “realtà” giuridica con la certezza derivante dall’“apparenza” delle risultanze pubblicitarie.
"Consenso traslativo" e obbligazione di dare nel trasferimento della proprietà immobiliare / PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, Antonino. - (2020), pp. 231-272.
"Consenso traslativo" e obbligazione di dare nel trasferimento della proprietà immobiliare
PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, ANTONINO
2020
Abstract
Un’indagine sul principio del “consenso traslativo” e sull’obbligazione di dare nei principali modelli di civil e di common law (Francia, Germania, Italia, Inghilterra, Stati Uniti, Australia). Il principio del consenso traslativo, che caratterizza il solo sistema franco-italiano, e che il nostro diritto astrae dall’originaria obbligazione di dare, richiede la scomposizione dell’effetto reale tra le parti e nei confronti dei terzi e, parallelamente, una forma di pubblicità dichiarativa ispirata, su base personale, all’idea di “opponibilità”. Il diritto tedesco, invece, rivela significative analogie con il diritto inglese e con il Torrens System in ordine all’obbligazione di dare che ha fonte nel contratto causale (titulus), all’efficacia reale di un autonomo modus adquirendi (Auflassung, deed of conveyance) caratterizzato dal fenomeno dell’astrazione e da modelli di pubblicità costitutiva organizzati su base reale. Lo scritto, nel ricostruire anche le vicende storiche che, da un lato, hanno caratterizzato il diritto francese, dall’altro, hanno riguardato il diritto tedesco e quello inglese, attraverso i correttivi posti dall’Equity e dalle successive riforme legislative in materia di Law of Property e di Land Registration, diviene l’occasione per esaminare alcune scelte sistemiche “profonde” effettuate dai singoli diritti sulla base dei modelli proposti dalla tradizione. I diversi meccanismi pensati per realizzare la vicenda traslativa interagiscono con i principi di causalità o di astrazione, con la struttura, con la funzione e con gli effetti degli atti, con la pubblicità, con l’intera teoria dei fatti e delle situazioni soggettive. Tuttavia, i modelli di trasferimento della proprietà costituiscono anche l’espressione culturale di un certo modo di pensare il diritto, di risolvere l’eterno dilemma tra forma e sostanza, tra regola ed eccezione. Le esigenze di celerità, di certezza del traffico giuridico e di tutela dei terzi paiono realizzate non tanto dalle diverse modalità di trasferimento della proprietà, quanto dalla necessità di coniugare la rapidità di conoscere la “realtà” giuridica con la certezza derivante dall’“apparenza” delle risultanze pubblicitarie.File | Dimensione | Formato | |
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