All’inizio degli anni Trenta del Novecento, lo scrittore giapponese Junichiro Tanizaki pubblicava il celebre Libro d’Ombra, omaggio commosso ai principi dell’estetica tradizionale di un paese che proprio a quell’epoca viveva l’accelerazione parossistica dello sviluppo industriale e tecnologico. In diversi passi del testo Tanizaki si sofferma sulla descrizione degli interni delle case tradizionali giapponesi, individuando la loro bellezza nei delicati effetti d’ombra attribuibili all’incapacità della luce di inondare direttamente lo spazio, per il forte aggetto orizzontale delle coperture e soprattutto per il ‘filtro’ traslucido degli shoji (le porte-finestre tradizionali in legno e carta di riso). Proprio negli stessi anni, in Europa, intellettuali del calibro di Paul Scheerbart e Walter Benjamin decantavano invece le qualità e le potenzialità intrinseche della Glasarchitektur, intravedendo proprio nella trasparenza del vetro “nemico del segreto e del possesso” (Benjamin, 1933) la promessa di una nuova civiltà finalmente libera dalle scorie della cultura borghese. Tradendo le speranze e le aspettative di Scheerbart e Benjamin, il trasparente si è trasformato – insieme al pulito e al levigato – nell’epifenomeno più caratteristico dell’estetica diffusa oggi dominante: quella che Roland Barthes e Byong-Chul Han hanno definito la cultura pornografica del contemporaneo, ormai spoglia di qualsiasi velo erotico dell’alterità. Un’indagine sul senso profondo dell’estetica wabi sabi giapponese - molto al di là della sua riduzione a vulgata dai settori più mainstream del design e dell’architettura d’interni - può aprire nuovamente il passo a un’esplorazione dell’irriducibile ‘opacità’ del bello: e contrapporre alla trivialità dell’immagine chiara e perfettamente com-prensibile un rinnovato gusto per l’ombra, il velo e l’allusione.

Sombras, velos, alusiones. El espacio y la belleza como alteridad / Ombre, veli, allusioni. Lo spazio e la bellezza come alterità / Rispoli, Ernesto Ramon. - (2018). (Intervento presentato al convegno 2ndo Foro de Arquitectura y Vida Cotidiana en México: capítulo Nápoles tenutosi a Dipartimento di Architettura, Università di Napoli Federico II nel 9-10 luglio 2018).

Sombras, velos, alusiones. El espacio y la belleza como alteridad / Ombre, veli, allusioni. Lo spazio e la bellezza come alterità

Ernesto Ramon, Rispoli
2018

Abstract

All’inizio degli anni Trenta del Novecento, lo scrittore giapponese Junichiro Tanizaki pubblicava il celebre Libro d’Ombra, omaggio commosso ai principi dell’estetica tradizionale di un paese che proprio a quell’epoca viveva l’accelerazione parossistica dello sviluppo industriale e tecnologico. In diversi passi del testo Tanizaki si sofferma sulla descrizione degli interni delle case tradizionali giapponesi, individuando la loro bellezza nei delicati effetti d’ombra attribuibili all’incapacità della luce di inondare direttamente lo spazio, per il forte aggetto orizzontale delle coperture e soprattutto per il ‘filtro’ traslucido degli shoji (le porte-finestre tradizionali in legno e carta di riso). Proprio negli stessi anni, in Europa, intellettuali del calibro di Paul Scheerbart e Walter Benjamin decantavano invece le qualità e le potenzialità intrinseche della Glasarchitektur, intravedendo proprio nella trasparenza del vetro “nemico del segreto e del possesso” (Benjamin, 1933) la promessa di una nuova civiltà finalmente libera dalle scorie della cultura borghese. Tradendo le speranze e le aspettative di Scheerbart e Benjamin, il trasparente si è trasformato – insieme al pulito e al levigato – nell’epifenomeno più caratteristico dell’estetica diffusa oggi dominante: quella che Roland Barthes e Byong-Chul Han hanno definito la cultura pornografica del contemporaneo, ormai spoglia di qualsiasi velo erotico dell’alterità. Un’indagine sul senso profondo dell’estetica wabi sabi giapponese - molto al di là della sua riduzione a vulgata dai settori più mainstream del design e dell’architettura d’interni - può aprire nuovamente il passo a un’esplorazione dell’irriducibile ‘opacità’ del bello: e contrapporre alla trivialità dell’immagine chiara e perfettamente com-prensibile un rinnovato gusto per l’ombra, il velo e l’allusione.
2018
Sombras, velos, alusiones. El espacio y la belleza como alteridad / Ombre, veli, allusioni. Lo spazio e la bellezza come alterità / Rispoli, Ernesto Ramon. - (2018). (Intervento presentato al convegno 2ndo Foro de Arquitectura y Vida Cotidiana en México: capítulo Nápoles tenutosi a Dipartimento di Architettura, Università di Napoli Federico II nel 9-10 luglio 2018).
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