Lo studio di questo enigmatico manoscritto dell’archivio della Fondazione Pedretti, affidato all'autore dal compianto Carlo Pedretti, ebbe un primo esito nel 20181. Si tratta di un foglietto dall’incerta provenienza e datazione, a cui si aggiungono la cripticità e, in qualche punto, la scarsa o equivoca leggibilità del breve testo, e persino il dubbio sulla sua autenticità. Nel riproporre all’attenzione degli studiosi quella che è sembrata sin dal primo esame la più verosimile interpretazione dello scritto, a seguito di un'attenta analisi del supporto cartaceo che non fu possibile nella prima occasione, l'autore dimostra trattarsi di uno stralcio in copia calligrafica conforme, redatta non prima della fine del XVIII secolo, da un originale del 1530-40. Saremmo cioè dinnanzi a una trascrizione parziale da un testo più ampio, forse ad opera di chi, non riuscendo a interpretarlo in toto ma comprendendone l’importanza, si riservasse di eseguirne una corretta ‘traduzione’. I contenuti del Foglietto sono di enorme interesse, facendo cenno dell'esistenza a Roma, nei primi decenni del Cinquecento, di due codici vinciani oggi perduti, l'uno in materia di idraulica e di volo umano, l'altro di pittura.
Il ‘Foglietto del Belvedere’ dell’Archivio Pedretti: «mag.° Antonio florentino» tra Roma e Napoli e le possibili tracce di codici vinciani perduti / Buccaro, Alfredo. - (2020), pp. 67-78.
Il ‘Foglietto del Belvedere’ dell’Archivio Pedretti: «mag.° Antonio florentino» tra Roma e Napoli e le possibili tracce di codici vinciani perduti
Alfredo Buccaro
2020
Abstract
Lo studio di questo enigmatico manoscritto dell’archivio della Fondazione Pedretti, affidato all'autore dal compianto Carlo Pedretti, ebbe un primo esito nel 20181. Si tratta di un foglietto dall’incerta provenienza e datazione, a cui si aggiungono la cripticità e, in qualche punto, la scarsa o equivoca leggibilità del breve testo, e persino il dubbio sulla sua autenticità. Nel riproporre all’attenzione degli studiosi quella che è sembrata sin dal primo esame la più verosimile interpretazione dello scritto, a seguito di un'attenta analisi del supporto cartaceo che non fu possibile nella prima occasione, l'autore dimostra trattarsi di uno stralcio in copia calligrafica conforme, redatta non prima della fine del XVIII secolo, da un originale del 1530-40. Saremmo cioè dinnanzi a una trascrizione parziale da un testo più ampio, forse ad opera di chi, non riuscendo a interpretarlo in toto ma comprendendone l’importanza, si riservasse di eseguirne una corretta ‘traduzione’. I contenuti del Foglietto sono di enorme interesse, facendo cenno dell'esistenza a Roma, nei primi decenni del Cinquecento, di due codici vinciani oggi perduti, l'uno in materia di idraulica e di volo umano, l'altro di pittura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.