Il restauro del Parco della Villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano ha rappresentato la sperimentazione più significativa di un esempio di giardino settecentesco che dalla cartografia storica lasciava emergere composizioni di architetture e natura che nel tempo si erano dissolte e delle quali si erano del tutto perse le tracce. Era stato oggetto di illustri disquisizioni sull’ipotesi o meno dell’esistenza del ninfeo centrale e dei parterre circostanti come della raggiera di aiuole. Dai primi saggi commissionati per il restauro del parco effettivamente emersero gli elementi compositivi del ninfeo e della fontana centrale che sono stati integralmente riportati alla luce e con essi l’intera sistemazione dei giardini. Due aspetti, tuttavia, che con il progetto di restauro si intendevano realizzare per affermare un principio di evoluzione del ruolo e del significato di un parco storico settecentesco che attualmente è del tutto circondato dall’edilizia recente e non più da paesaggi coltivati e cioè: 1) il confine, il muro di cinta, il perimetro del parco, avrebbe dovuto richiedere la ricomposizione del grande filare di pini per mitigare l’impatto visivo degli edifici multipiano circostanti; 2) i parterre fioriti che fiancheggiano il viale che dalla villa conduce al ninfeo e quelli che circondano il ninfeo stesso piuttosto che arredati con assetti botanici composti di essenze di fioriture stagionali basse e con bordure di siepi di bosso avrebbero dovuto trasferire il valore ornamentale delle fioriture ad assetti arborei di prima grandezza per mitigare l’impatto dell’incremento delle temperature estive .

Giardini, parti di Natura trasformati secondo le più sofisticate tecniche agrarie. I muri di cinta / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno Different Defensive Strategies. tenutosi a Symposium, Via Bonito, Napoli nel 13 luglio 2020).

Giardini, parti di Natura trasformati secondo le più sofisticate tecniche agrarie. I muri di cinta.

BUONDONNO, EMMA
2020

Abstract

Il restauro del Parco della Villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano ha rappresentato la sperimentazione più significativa di un esempio di giardino settecentesco che dalla cartografia storica lasciava emergere composizioni di architetture e natura che nel tempo si erano dissolte e delle quali si erano del tutto perse le tracce. Era stato oggetto di illustri disquisizioni sull’ipotesi o meno dell’esistenza del ninfeo centrale e dei parterre circostanti come della raggiera di aiuole. Dai primi saggi commissionati per il restauro del parco effettivamente emersero gli elementi compositivi del ninfeo e della fontana centrale che sono stati integralmente riportati alla luce e con essi l’intera sistemazione dei giardini. Due aspetti, tuttavia, che con il progetto di restauro si intendevano realizzare per affermare un principio di evoluzione del ruolo e del significato di un parco storico settecentesco che attualmente è del tutto circondato dall’edilizia recente e non più da paesaggi coltivati e cioè: 1) il confine, il muro di cinta, il perimetro del parco, avrebbe dovuto richiedere la ricomposizione del grande filare di pini per mitigare l’impatto visivo degli edifici multipiano circostanti; 2) i parterre fioriti che fiancheggiano il viale che dalla villa conduce al ninfeo e quelli che circondano il ninfeo stesso piuttosto che arredati con assetti botanici composti di essenze di fioriture stagionali basse e con bordure di siepi di bosso avrebbero dovuto trasferire il valore ornamentale delle fioriture ad assetti arborei di prima grandezza per mitigare l’impatto dell’incremento delle temperature estive .
2020
Giardini, parti di Natura trasformati secondo le più sofisticate tecniche agrarie. I muri di cinta / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno Different Defensive Strategies. tenutosi a Symposium, Via Bonito, Napoli nel 13 luglio 2020).
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