Rileggere la pittura antica attraverso una fonte manoscritta inedita: Ferdinando Galiani e i dipinti del Museo Ercolanese

Un lungo, inedito manoscritto di Ferdinando Galiani, uno dei più apprezzati intellettuali del Settecento napoletano, consente di colmare una lacuna nella storia della fortuna critica delle pitture rinvenute negli scavi di Ercolano e Pompei: tecnica esecutiva, classificazione tematica e qualche aurorale valutazione di natura stilistica. La mancata edizione di questo testo contribuisce a spiegare la ragione dell'altrimenti incomprensibile disattenzione dell'Accademia Ercolanese nei confronti dei reperti che la Corte considerava i più preziosi - perché più rari - tra quelli rinvenuti negli scavi vesuviani, e al tempo stesso induce a interrogarsi sulle motivazioni per le quali il manoscritto non venne edito, né è stato considerato dagli studi successivi, fino ad oggi.