Si faccia un atto di onestà e si riconosca ai tanti scienziati e intellettuali che non hanno partecipato ai diversi banchetti e salti alle diligenze dello Stato fino ad oggi perché hanno combattuto per la difesa ambientale, per il consumo di suolo zero, per la valorizzazione del capitale immobiliare e patrimoniale storico-culturale e per la valorizzazione anche del capitale sociale attraverso la crescita della risorsa umana dei soggetti più deboli e per la sua integrazione nei processi di miglioramento culturale ed economico. La pandemia non è stata una distruzione di territori per sconvolgimenti tellurici o climatici e quindi non si possono invocare opere straordinarie per far ripartire il motore economico del Paese nella stessa direzione, anzi accelerando, di distruzione del capitale naturale italiano. Lavori ed interventi siano rivolti piuttosto al ripristino del capitale naturale stesso, alla sua riqualificazione, per mitigarne la fragilità e i rischi naturali amplificati dall’impatto antropico e dall’impatto di un’economia spregiudicata fondata, al contrario, proprio sulla distruzione del capitale naturale stesso e delle risorse naturali non rinnovabili. Ora che si chiede al Paese di ripartire possiamo fare un atto di onestà e valutare quanto debito fino ad oggi abbiamo accumulato in termini economici, sociali, di conoscenza, con il Pianeta? E possiamo immaginare che per i prossimi anni si ponga rimedio a questa corsa all'accaparramento di risorse e ricchezze senza tener conto del costo sociale e ambientale che tale modello di sviluppo fino ad oggi ha comportato? Possiamo immaginare che finalmente tutto non torni come prima anzi che si cambi passo e prospettiva? Non c’è più tempo, anzi il confine è stato superato e i “limiti dello sviluppo” sono scaduti da molto, moltissimo, tempo fin dagli anni ’70 ai tempi della prima, grande, crisi energetica planetaria e stiamo ancora cercando di capire come cambiare.

European green new deal, Agenda 2030 e Piano Sud 2030: Capitale naturale, Capitale patrimonio culturale e Capitale sociale / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno Dopo la pandemia una burocrazia efficiente per il buon governo del territorio e l’avvio del green new deal. tenutosi a https://www.infinitimondi.eu/2020/05/22/mercoledi-27-maggio-il-nuovo-videoforum-parliamo-di-consumo-di-suolo-e-di-tutela-del-territorio-di-citta-sostenibili-22-maggio-2020/ nel 27 maggio 2020).

European green new deal, Agenda 2030 e Piano Sud 2030: Capitale naturale, Capitale patrimonio culturale e Capitale sociale.

BUONDONNO, EMMA
2020

Abstract

Si faccia un atto di onestà e si riconosca ai tanti scienziati e intellettuali che non hanno partecipato ai diversi banchetti e salti alle diligenze dello Stato fino ad oggi perché hanno combattuto per la difesa ambientale, per il consumo di suolo zero, per la valorizzazione del capitale immobiliare e patrimoniale storico-culturale e per la valorizzazione anche del capitale sociale attraverso la crescita della risorsa umana dei soggetti più deboli e per la sua integrazione nei processi di miglioramento culturale ed economico. La pandemia non è stata una distruzione di territori per sconvolgimenti tellurici o climatici e quindi non si possono invocare opere straordinarie per far ripartire il motore economico del Paese nella stessa direzione, anzi accelerando, di distruzione del capitale naturale italiano. Lavori ed interventi siano rivolti piuttosto al ripristino del capitale naturale stesso, alla sua riqualificazione, per mitigarne la fragilità e i rischi naturali amplificati dall’impatto antropico e dall’impatto di un’economia spregiudicata fondata, al contrario, proprio sulla distruzione del capitale naturale stesso e delle risorse naturali non rinnovabili. Ora che si chiede al Paese di ripartire possiamo fare un atto di onestà e valutare quanto debito fino ad oggi abbiamo accumulato in termini economici, sociali, di conoscenza, con il Pianeta? E possiamo immaginare che per i prossimi anni si ponga rimedio a questa corsa all'accaparramento di risorse e ricchezze senza tener conto del costo sociale e ambientale che tale modello di sviluppo fino ad oggi ha comportato? Possiamo immaginare che finalmente tutto non torni come prima anzi che si cambi passo e prospettiva? Non c’è più tempo, anzi il confine è stato superato e i “limiti dello sviluppo” sono scaduti da molto, moltissimo, tempo fin dagli anni ’70 ai tempi della prima, grande, crisi energetica planetaria e stiamo ancora cercando di capire come cambiare.
2020
European green new deal, Agenda 2030 e Piano Sud 2030: Capitale naturale, Capitale patrimonio culturale e Capitale sociale / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno Dopo la pandemia una burocrazia efficiente per il buon governo del territorio e l’avvio del green new deal. tenutosi a https://www.infinitimondi.eu/2020/05/22/mercoledi-27-maggio-il-nuovo-videoforum-parliamo-di-consumo-di-suolo-e-di-tutela-del-territorio-di-citta-sostenibili-22-maggio-2020/ nel 27 maggio 2020).
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