Lo Stato d’Europa, unito, deve essere il nostro traguardo prioritario e le nostre Nazioni divenire le Regioni d’Europa. Prima di pensare a quali strumenti normativi e leggi da semplificare o come snellire gli ispessimenti degli apparati burocratici del Paese si deve affrontare l’arretramento politico e amministrativo che in realtà paralizza il Paese stesso. Cioè dobbiamo ribaltare la questione, se pensiamo che l’eccesso di burocrazia o la sovrapposizione fitta di Leggi, regolamenti e norme rallentano, se non quando paralizzano del tutto, i processi di sviluppo economico della società, in realtà, si mette in evidenza soltanto l’effetto dell’arretratezza politica e amministrativa del Paese. Il tentativo maldestro e incompiuto della riforma Delrio in realtà tentava di aggredire proprio tale arretratezza dell’organizzazione amministrativa dell’Italia rafforzando però, invece di sconfiggerla, l’arretratezza politica. I due livelli di Governo, Senato e Province, dovevano essere composti da membri eletti rispettivamente dai Consigli Regionali e dai Consigli Comunali, consolidando livelli di classe politica attraverso elezioni tra eletti, ma oggi potremmo osare dire nominati di nominati. Anche la proposta di Macroregione meridionale non può essere anticipata se prima non si rimuovono le arretratezze politiche e amministrative a scala dei Comuni. A mio avviso già nel 2009 si doveva rilevare che la Legge regionale 16/2004 dimostrava un punto di debolezza nella capacità dei Comuni di dotarsi di Uffici Ambiente e Urbanistica in grado di procedere negli atti di pianificazione. Potevamo cogliere quell’occasione per non rinviare la composizione di Città Medie attraverso lo scioglimento dei Comuni che di volta in volta erano sottoposti ai commissariamenti. Fino a raggiungere circa 120/130 Città in Campania. L’accorpamento degli uffici e la pianificazione di territori più vasti avrebbero consentito un leggero passo in avanti rispetto alla polverizzazione degli strumenti urbanistici comunali mai conclusi. Bastava procedere all’accorpamento dei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.

Tutto come prima o un Mondo nuovo / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno Semplificazione e Sburocratizzazione dell’Italia per il rilancio dell’economia futura tenutosi a Videoconferenza INFINITIMONDI skype nel 16 aprile 2020).

Tutto come prima o un Mondo nuovo

BUONDONNO, EMMA
2020

Abstract

Lo Stato d’Europa, unito, deve essere il nostro traguardo prioritario e le nostre Nazioni divenire le Regioni d’Europa. Prima di pensare a quali strumenti normativi e leggi da semplificare o come snellire gli ispessimenti degli apparati burocratici del Paese si deve affrontare l’arretramento politico e amministrativo che in realtà paralizza il Paese stesso. Cioè dobbiamo ribaltare la questione, se pensiamo che l’eccesso di burocrazia o la sovrapposizione fitta di Leggi, regolamenti e norme rallentano, se non quando paralizzano del tutto, i processi di sviluppo economico della società, in realtà, si mette in evidenza soltanto l’effetto dell’arretratezza politica e amministrativa del Paese. Il tentativo maldestro e incompiuto della riforma Delrio in realtà tentava di aggredire proprio tale arretratezza dell’organizzazione amministrativa dell’Italia rafforzando però, invece di sconfiggerla, l’arretratezza politica. I due livelli di Governo, Senato e Province, dovevano essere composti da membri eletti rispettivamente dai Consigli Regionali e dai Consigli Comunali, consolidando livelli di classe politica attraverso elezioni tra eletti, ma oggi potremmo osare dire nominati di nominati. Anche la proposta di Macroregione meridionale non può essere anticipata se prima non si rimuovono le arretratezze politiche e amministrative a scala dei Comuni. A mio avviso già nel 2009 si doveva rilevare che la Legge regionale 16/2004 dimostrava un punto di debolezza nella capacità dei Comuni di dotarsi di Uffici Ambiente e Urbanistica in grado di procedere negli atti di pianificazione. Potevamo cogliere quell’occasione per non rinviare la composizione di Città Medie attraverso lo scioglimento dei Comuni che di volta in volta erano sottoposti ai commissariamenti. Fino a raggiungere circa 120/130 Città in Campania. L’accorpamento degli uffici e la pianificazione di territori più vasti avrebbero consentito un leggero passo in avanti rispetto alla polverizzazione degli strumenti urbanistici comunali mai conclusi. Bastava procedere all’accorpamento dei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose.
2020
Tutto come prima o un Mondo nuovo / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno Semplificazione e Sburocratizzazione dell’Italia per il rilancio dell’economia futura tenutosi a Videoconferenza INFINITIMONDI skype nel 16 aprile 2020).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/806735
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