Devono essere sperimentati nuovi paradigmi come ad esempio: 1. Consumo di suolo zero/bio-remedation; non è più accettabile continuare a distruggere i suoli da cui si trae l’alimento o per un eccessivo sfruttamento intensivo, non basta, inoltre, non consumare il suolo ma occorre salvaguardarne la fertilità e la biodiversità. 2. Costruire nel costruito lasciando alla natura il tempo di reagire; non consumare il suolo non impedisce le attività edilizie, infatti, è diffuso il patrimonio che richiede interventi dalla manutenzione ordinaria alla riqualificazione edilizia ed urbana o al restauro di quello d’interesse storico-artistico e archeologico, il patrimonio edilizio sottoutilizzato o abbandonato costituisce un grave spreco di risorse e un grave rischio in termini di sicurezza e di esposizione al rischio. 3. Architettura bioclimatica che produce energia piuttosto che consumarla; l’architettura e le città possono essere trasformate in macchine e sistemi che trasformano gli scarti prodotti in energia necessaria al loro funzionamento. 4. Architettura e Natura, architettura come protesi della natura; l’architettura e le città devono essere parte integrante dell’ambiente naturale al quale appartengono. 5. Cooperazione tra costellazioni di città in antitesi alla competizione tra metropoli - decentramento contro desertificazione; la concentrazione di popolazioni in metropoli o megalopoli richiede sprechi di risorse in maniera esponenziale, il recupero delle armature urbane storiche consente un maggiore equilibrio tra risorse economiche investite e soddisfacimento dei fabbisogni delle popolazioni insediate. 6. Flessibilità e reversibilità dell’Architettura con impiego di materiali riciclabili – Riuso e Recupero prudente; nell’economia circolare devono rientrare i processi edilizi e la valorizzazione delle preesistenze sottoutilizzate. 7. Nuova etica dell’Architettura; la nuova maniera di pensare l’architettura e l’urbanistica deve trovare risposte all’attuale condizione di vita di milioni di persone che erode la dignità umana.

Territori e architetture resilienti per un futuro sostenibile / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno ARCHITETTI PER IL FUTURO tenutosi a https://www.architettiperilfuturo.it/event/live nel 23 e 24 maggio 2020).

Territori e architetture resilienti per un futuro sostenibile.

BUONDONNO, EMMA
2020

Abstract

Devono essere sperimentati nuovi paradigmi come ad esempio: 1. Consumo di suolo zero/bio-remedation; non è più accettabile continuare a distruggere i suoli da cui si trae l’alimento o per un eccessivo sfruttamento intensivo, non basta, inoltre, non consumare il suolo ma occorre salvaguardarne la fertilità e la biodiversità. 2. Costruire nel costruito lasciando alla natura il tempo di reagire; non consumare il suolo non impedisce le attività edilizie, infatti, è diffuso il patrimonio che richiede interventi dalla manutenzione ordinaria alla riqualificazione edilizia ed urbana o al restauro di quello d’interesse storico-artistico e archeologico, il patrimonio edilizio sottoutilizzato o abbandonato costituisce un grave spreco di risorse e un grave rischio in termini di sicurezza e di esposizione al rischio. 3. Architettura bioclimatica che produce energia piuttosto che consumarla; l’architettura e le città possono essere trasformate in macchine e sistemi che trasformano gli scarti prodotti in energia necessaria al loro funzionamento. 4. Architettura e Natura, architettura come protesi della natura; l’architettura e le città devono essere parte integrante dell’ambiente naturale al quale appartengono. 5. Cooperazione tra costellazioni di città in antitesi alla competizione tra metropoli - decentramento contro desertificazione; la concentrazione di popolazioni in metropoli o megalopoli richiede sprechi di risorse in maniera esponenziale, il recupero delle armature urbane storiche consente un maggiore equilibrio tra risorse economiche investite e soddisfacimento dei fabbisogni delle popolazioni insediate. 6. Flessibilità e reversibilità dell’Architettura con impiego di materiali riciclabili – Riuso e Recupero prudente; nell’economia circolare devono rientrare i processi edilizi e la valorizzazione delle preesistenze sottoutilizzate. 7. Nuova etica dell’Architettura; la nuova maniera di pensare l’architettura e l’urbanistica deve trovare risposte all’attuale condizione di vita di milioni di persone che erode la dignità umana.
2020
Territori e architetture resilienti per un futuro sostenibile / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno ARCHITETTI PER IL FUTURO tenutosi a https://www.architettiperilfuturo.it/event/live nel 23 e 24 maggio 2020).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/806732
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact