Il termine accountability, molto familiare nelle società occidentali, ha origine, sotto un profilo teorico, negli studi di scienza della politica e può essere considerato un corollario fondamentale delle democrazie contemporanee (Shah, 2010; Borowiak, 2011). Tale origine colloca l’accountability tra quei temi oggetto di studio di più discipline e al centro di molteplici interessi scientifici e pro- fessionali (Kotler, 2016); allo stesso tempo, l’accountability ha la capacità di evocare una serie di altre questioni sempre più dibattute nella vita delle aziende, e non solo delle aziende, quali: trasparenza, legittimazione, respon- sabilità, partecipazione, sanzione, ricompensa, solo per fare qualche esem- pio. In Italia, il termine è stato spesso tradotto, anche se frettolosamente, con l’espressione rendicontabilità, quasi a volerne rimarcare una delle sue mag- giori ricadute pratiche e operative. Appare del tutto condivisibile la posizione di alcuni autori (Bovens, 2010) che da tempo segnalano, con una certa ma- nifesta perplessità, la elevata proliferazione di definizioni che la letteratura scientifica ha alimentato nel corso degli ultimi decenni. Senza volersi sot- trarre a tale indigesta produzione, è possibile in prima battuta definire l’ac- countability come un dovere, in particolar modo il dovere di agire in maniera responsabile e di rendere conto del proprio operato da parte di un soggetto nei confronti di altri soggetti per affermare in maniera credibile le relazioni esistenti tra programmazione, decisione, azione e controllo (Ricci, 2016). In ogni caso, il termine esprime la necessità di riferire sulle modalità di utilizzo delle risorse finanziarie e non finanziarie, sulla correttezza con cui hanno agito i soggetti coinvolti nella gestione, sull’adeguatezza e sulla ri- spondenza dei comportamenti assunti rispetto agli obiettivi stabiliti, nonché sui risultati effettivamente conseguiti in un dato tempo. Tale dovere, che senz’altro è riconducibile ad una precisa responsabilità dell’agire umano, do- vrebbe essere adempiuto anche evidenziando le condizioni aziendali, legi- slative, politiche, sociali, ambientali e culturali nelle quali il soggetto ha ope- rato, al fine di contestualizzare qualunque giudizio di rispondenza tra obiet- tivi e risultati, tra programmi e comportamenti.
L’accountability pubblica / Ricci, Paolo. - (2019), pp. 81-93.
L’accountability pubblica
Ricci Paolo
2019
Abstract
Il termine accountability, molto familiare nelle società occidentali, ha origine, sotto un profilo teorico, negli studi di scienza della politica e può essere considerato un corollario fondamentale delle democrazie contemporanee (Shah, 2010; Borowiak, 2011). Tale origine colloca l’accountability tra quei temi oggetto di studio di più discipline e al centro di molteplici interessi scientifici e pro- fessionali (Kotler, 2016); allo stesso tempo, l’accountability ha la capacità di evocare una serie di altre questioni sempre più dibattute nella vita delle aziende, e non solo delle aziende, quali: trasparenza, legittimazione, respon- sabilità, partecipazione, sanzione, ricompensa, solo per fare qualche esem- pio. In Italia, il termine è stato spesso tradotto, anche se frettolosamente, con l’espressione rendicontabilità, quasi a volerne rimarcare una delle sue mag- giori ricadute pratiche e operative. Appare del tutto condivisibile la posizione di alcuni autori (Bovens, 2010) che da tempo segnalano, con una certa ma- nifesta perplessità, la elevata proliferazione di definizioni che la letteratura scientifica ha alimentato nel corso degli ultimi decenni. Senza volersi sot- trarre a tale indigesta produzione, è possibile in prima battuta definire l’ac- countability come un dovere, in particolar modo il dovere di agire in maniera responsabile e di rendere conto del proprio operato da parte di un soggetto nei confronti di altri soggetti per affermare in maniera credibile le relazioni esistenti tra programmazione, decisione, azione e controllo (Ricci, 2016). In ogni caso, il termine esprime la necessità di riferire sulle modalità di utilizzo delle risorse finanziarie e non finanziarie, sulla correttezza con cui hanno agito i soggetti coinvolti nella gestione, sull’adeguatezza e sulla ri- spondenza dei comportamenti assunti rispetto agli obiettivi stabiliti, nonché sui risultati effettivamente conseguiti in un dato tempo. Tale dovere, che senz’altro è riconducibile ad una precisa responsabilità dell’agire umano, do- vrebbe essere adempiuto anche evidenziando le condizioni aziendali, legi- slative, politiche, sociali, ambientali e culturali nelle quali il soggetto ha ope- rato, al fine di contestualizzare qualunque giudizio di rispondenza tra obiet- tivi e risultati, tra programmi e comportamenti.File | Dimensione | Formato | |
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