Il libro è un tentativo di analisi a tutto tondo dell’ampio corpus letterario apocalittico proveniente dal giudaismo tra IV secolo a.C. e II secolo d.C. e assunto come strumento comunicativo dalle prime generazioni di seguaci di Gesù. Mettendo da parte visioni teologiche o esclusivamente ideologiche, il volume prova a ricostruire i legami tra i testi apocalittici e le concrete esperienze individuali di visione diretta del divino, o di ciò che appare interpretato come il divino, sullo sfondo della testualità visionaria proveniente dalle culture del Mediterraneo antico. In questo modo, gli scritti apocalittici si stagliano come punto di intersezione tra esperienze interiori e/o religiose individuali e l’azione di tecnici della scrittura intenti a collocare queste stesse esperienze di un orizzonte di senso ritenuto di volta in volta rappresentativo del giudaismo. Per quanto concerne i seguaci di Gesù attivi nelle diverse zone dell’impero romano almeno fino al II secolo d.C., questi vanno visti non solo come parte attiva ed integrante dell’universo culturale giudaico, ma come produttori e consumatori di reti di comunicazione visionaria sulla lunga durata.
Vedere Dio. Le apocalissi giudaiche e protocristiane (IV sec. a.C.-II sec. d.C.) / Arcari, Luca. - 291:(2020), pp. 13-442.
Vedere Dio. Le apocalissi giudaiche e protocristiane (IV sec. a.C.-II sec. d.C.)
Luca Arcari
2020
Abstract
Il libro è un tentativo di analisi a tutto tondo dell’ampio corpus letterario apocalittico proveniente dal giudaismo tra IV secolo a.C. e II secolo d.C. e assunto come strumento comunicativo dalle prime generazioni di seguaci di Gesù. Mettendo da parte visioni teologiche o esclusivamente ideologiche, il volume prova a ricostruire i legami tra i testi apocalittici e le concrete esperienze individuali di visione diretta del divino, o di ciò che appare interpretato come il divino, sullo sfondo della testualità visionaria proveniente dalle culture del Mediterraneo antico. In questo modo, gli scritti apocalittici si stagliano come punto di intersezione tra esperienze interiori e/o religiose individuali e l’azione di tecnici della scrittura intenti a collocare queste stesse esperienze di un orizzonte di senso ritenuto di volta in volta rappresentativo del giudaismo. Per quanto concerne i seguaci di Gesù attivi nelle diverse zone dell’impero romano almeno fino al II secolo d.C., questi vanno visti non solo come parte attiva ed integrante dell’universo culturale giudaico, ma come produttori e consumatori di reti di comunicazione visionaria sulla lunga durata.File | Dimensione | Formato | |
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