Il sito archeologico di Abellinum di età romana è separato dall’insediamento medievale e dalle emergenze rinascimentali. Ad Avellino non si è reso necessario stratificare in senso verticale le fabbriche se non quelle a carattere religioso. La stratificazione della città di Avellino nel corso dei secoli ha avuto un carattere maggiormente diffuso sul territorio in senso di sviluppo orizzontale. Tale caratteristica si è protratta fino al più recente passato invertendo tale direzione solo dopo il terremoto del 1980. A questo periodo, infatti, si stravolge l’impianto urbano e territoriale della città centro dell’intera Irpinia. Le ricostruzioni del dopoterremoto sono caratterizzate da edifici con oltre sei livelli fuori terra sulle aree di sedime delle demolizioni delle parti storiche che conservavano, invece, il carattere dell’insediamento dardo ottocentesco di due livelli fuori terra sormontati dai tetti a falde. Le espansioni urbane avvenute dal secondo dopoguerra fino agli anni del terremoto avevano seguito certamente gli orientamenti della edificazione di fabbricati di più piani ma espandendo la città oltre le parti più antiche che in un certo senso erano riuscite a salvaguardarsi. Si potrebbe affermare che il vero cambiamento del volto della città avviene in due fasi: gli anni della ricostruzione postbellica e gli anni della ricostruzione post sisma. La questione posta attraverso la pianificazione urbanistica deve introdurre al tema della valorizzazione della stratificazione storica delle città e nel caso di Avellino certamente ci si trova nel caso delle stratificazioni orizzontali fino al recente passato per poi trasformarsi nelle stratificazioni verticali degli ultimi decenni. Questo mutare dei contesi urbani assecondano se non amplificano i mutamenti delle relazioni sociali e culturali della collettività e della società meridionale senza far registrare avanzamenti e progressi economici e culturali come in altre regioni del Paese. Soprattutto in termini di servizi ai cittadini si rischia di arretrare piuttosto che elevare la qualità della vita nei contesti urbani del Mezzogiorno. La sfida è arrestare la desertificazione intellettuale generata negli ultimi decenni.

Il recupero prudente delle emergenze storico artistiche della città orientale di Avellino / Buondonno, Emma. - (2020). ( XI Edizione di Terrafuoco, alla scoperta dei luoghi di Maria de Cardona, passeggiata didattica e idee per il futuro. Chiesa di Monserrato, Corso Umberto I, Avellino 24 Gennaio 2020).

Il recupero prudente delle emergenze storico artistiche della città orientale di Avellino

Buondonno, Emma
2020

Abstract

Il sito archeologico di Abellinum di età romana è separato dall’insediamento medievale e dalle emergenze rinascimentali. Ad Avellino non si è reso necessario stratificare in senso verticale le fabbriche se non quelle a carattere religioso. La stratificazione della città di Avellino nel corso dei secoli ha avuto un carattere maggiormente diffuso sul territorio in senso di sviluppo orizzontale. Tale caratteristica si è protratta fino al più recente passato invertendo tale direzione solo dopo il terremoto del 1980. A questo periodo, infatti, si stravolge l’impianto urbano e territoriale della città centro dell’intera Irpinia. Le ricostruzioni del dopoterremoto sono caratterizzate da edifici con oltre sei livelli fuori terra sulle aree di sedime delle demolizioni delle parti storiche che conservavano, invece, il carattere dell’insediamento dardo ottocentesco di due livelli fuori terra sormontati dai tetti a falde. Le espansioni urbane avvenute dal secondo dopoguerra fino agli anni del terremoto avevano seguito certamente gli orientamenti della edificazione di fabbricati di più piani ma espandendo la città oltre le parti più antiche che in un certo senso erano riuscite a salvaguardarsi. Si potrebbe affermare che il vero cambiamento del volto della città avviene in due fasi: gli anni della ricostruzione postbellica e gli anni della ricostruzione post sisma. La questione posta attraverso la pianificazione urbanistica deve introdurre al tema della valorizzazione della stratificazione storica delle città e nel caso di Avellino certamente ci si trova nel caso delle stratificazioni orizzontali fino al recente passato per poi trasformarsi nelle stratificazioni verticali degli ultimi decenni. Questo mutare dei contesi urbani assecondano se non amplificano i mutamenti delle relazioni sociali e culturali della collettività e della società meridionale senza far registrare avanzamenti e progressi economici e culturali come in altre regioni del Paese. Soprattutto in termini di servizi ai cittadini si rischia di arretrare piuttosto che elevare la qualità della vita nei contesti urbani del Mezzogiorno. La sfida è arrestare la desertificazione intellettuale generata negli ultimi decenni.
2020
Il recupero prudente delle emergenze storico artistiche della città orientale di Avellino / Buondonno, Emma. - (2020). ( XI Edizione di Terrafuoco, alla scoperta dei luoghi di Maria de Cardona, passeggiata didattica e idee per il futuro. Chiesa di Monserrato, Corso Umberto I, Avellino 24 Gennaio 2020).
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