Il Castello fu costruito a difesa del Borgo medievale e con il tempo assunse principalmente il ruolo di luogo per l’esercizio del potere, residenza aristocratica e centro culturale. La costruzione del Palazzo Caracciolo, inoltre, determinò lo spostamento del baricentro urbano e il progressivo abbandono del nucleo originario di Avellino. Il terremoto del 1980 non arrecò gravi danni al Castello poiché era già ridotto allo stato di rudere, infatti in numerose incisioni della fine del XIX secolo la rocca è rappresentata già allo stato di rudere. Le mura perimetrali restavano tuttavia ben visibili e ancora in piedi. I lavori di restauro ricostruttivo e di recupero avviati dopo il terremoto del 1980 sono proseguiti con ulteriori azioni grazie al Programma di finanziamento del PIU Europa e ai fondi comunitari che dovrebbero consentire di restituire al Castello la sua configurazione definitiva per consentirne la fruizione adeguata all’interno della strategia più ampia della valorizzazione del Parco Archeologico Minore di Abellinum. Il Casino del Principe, sito in Corso Umberto I, rappresentava l'accesso al Parco attiguo al Castello, di cui nulla resta e di cui sappiamo solo tramite gli scritti del passato. L'area su cui venne edificato il Casino del Principe veniva comunemente chiamata "Taverna" e dovrebbe essere sorto sull'area di un Convento dei Santi Pietro e Paolo, da cui la strada trasse l'originaria denominazione. Tuttavia, nonostante il degrado, ancora oggi si riesce a percepire la bellezza della palazzina, dalla facciata essenziale, che tramite il portale e un androne dà l'accesso al cortile a pianta quadrata, dove, di fronte all'ingresso, insiste una fontana semicircolare, fra due porte che portano alle antiche scuderie e ad un minuscolo giardino. La Chiesa di San Giovanni Battista, nota come Chiesa di Monserrato, dal nome dell’antica confraternita che la eresse nella seconda metà del XVI sec., in tre secoli di vita ha subito diverse trasformazioni, fra cui, la più evidente, interessò la facciata. Accanto alla chiesa vi è un consistente edificio che ospita le Suore Stimmatine e che in origine era un monastero benedettino di proprietà dell’Abbazia di Montevergine: Convento di San Giovanni Battista. Nel 1557 la Contessa Maria de Cardona concepì l’idea di far sorgere accanto alla chiesa un monastero, avendo messo a disposizione l’area sulla quale farlo erigere.

Il Parco Archeologico e la riqualificazione di Porta Est / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno Il Castello di Avellino e le sue prospettive tenutosi a Casino del Principe, Corso Umberto I, Avellino nel 25 Gennaio 2020).

Il Parco Archeologico e la riqualificazione di Porta Est

Buondonno, Emma
2020

Abstract

Il Castello fu costruito a difesa del Borgo medievale e con il tempo assunse principalmente il ruolo di luogo per l’esercizio del potere, residenza aristocratica e centro culturale. La costruzione del Palazzo Caracciolo, inoltre, determinò lo spostamento del baricentro urbano e il progressivo abbandono del nucleo originario di Avellino. Il terremoto del 1980 non arrecò gravi danni al Castello poiché era già ridotto allo stato di rudere, infatti in numerose incisioni della fine del XIX secolo la rocca è rappresentata già allo stato di rudere. Le mura perimetrali restavano tuttavia ben visibili e ancora in piedi. I lavori di restauro ricostruttivo e di recupero avviati dopo il terremoto del 1980 sono proseguiti con ulteriori azioni grazie al Programma di finanziamento del PIU Europa e ai fondi comunitari che dovrebbero consentire di restituire al Castello la sua configurazione definitiva per consentirne la fruizione adeguata all’interno della strategia più ampia della valorizzazione del Parco Archeologico Minore di Abellinum. Il Casino del Principe, sito in Corso Umberto I, rappresentava l'accesso al Parco attiguo al Castello, di cui nulla resta e di cui sappiamo solo tramite gli scritti del passato. L'area su cui venne edificato il Casino del Principe veniva comunemente chiamata "Taverna" e dovrebbe essere sorto sull'area di un Convento dei Santi Pietro e Paolo, da cui la strada trasse l'originaria denominazione. Tuttavia, nonostante il degrado, ancora oggi si riesce a percepire la bellezza della palazzina, dalla facciata essenziale, che tramite il portale e un androne dà l'accesso al cortile a pianta quadrata, dove, di fronte all'ingresso, insiste una fontana semicircolare, fra due porte che portano alle antiche scuderie e ad un minuscolo giardino. La Chiesa di San Giovanni Battista, nota come Chiesa di Monserrato, dal nome dell’antica confraternita che la eresse nella seconda metà del XVI sec., in tre secoli di vita ha subito diverse trasformazioni, fra cui, la più evidente, interessò la facciata. Accanto alla chiesa vi è un consistente edificio che ospita le Suore Stimmatine e che in origine era un monastero benedettino di proprietà dell’Abbazia di Montevergine: Convento di San Giovanni Battista. Nel 1557 la Contessa Maria de Cardona concepì l’idea di far sorgere accanto alla chiesa un monastero, avendo messo a disposizione l’area sulla quale farlo erigere.
2020
Il Parco Archeologico e la riqualificazione di Porta Est / Buondonno, Emma. - (2020). (Intervento presentato al convegno Il Castello di Avellino e le sue prospettive tenutosi a Casino del Principe, Corso Umberto I, Avellino nel 25 Gennaio 2020).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/786555
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