L'articolo, pubblicato su rivista di Fascia A e sottoposto a referaggio anonimo, analizza l'istituto dell'art bonus, introdotto dall’art. 1 del d.l. 31 maggio 2014 n. 83 , per potenziare , attraverso la leva fiscale, il contributo pubblico alla conservazione e al recupero dei beni culturali. L’art bonus è una agevolazione fiscale posta in essere sotto forma di credito d’imposta in grado di realizzare finalità extrafiscali permettendo di semplificare gli aspetti procedurali. L’ Art bonus è certamente l’espressione di una nuova stagione e di una nuova sensibilità verso la fiscalità culturale. A distanza di quasi cinque anni dalla sua applicazioni si rilevano però ancora molteplici limiti applicativi, che non permettono a diverse categorie di contribuenti di poterne beneficiare. Appare opportuno potenziare un mecenatismo dal carattere diffuso, che trovi applicazione ai diversi livelli di governo, anche tenendo conto del fatto che, a livello decentrato, ben potrebbe ritagliarsi un diverso ruolo attivo per le PMI, cuore pulsante dell’economia del Paese . Parimenti Occorre incoraggiare il mecenatismo estero, abolendo ogni frontiera almeno all’interno del mercato UE con un’attività di massiccia armonizzazione o – almeno – di ravvicinamento delle procedure nazionali, per evitare pratiche concorrenziali. L’ordinamento italiano, guardando anche alle best practices che provengono in particolare dalla Francia, dovrebbe procedere ad un ampliamento dei soggetti beneficiari e delle attività che accedono al meccanismo agevolativo. Nel contempo, il legislatore dovrebbe potenziare il mecenatismo culturale con modalità in grado di coinvolgere cittadini ed imprenditoria, nazionale e straniera, con il fine di potenziare sinergicamente i legami con il territorio
Il credito d’imposta per il mecenatismo culturale: luci ed ombre dell’art bonus / Alfano, Roberta Antonietta Giuseppina. - In: DIRITTO E PROCESSO TRIBUTARIO. - ISSN 2421-2385. - 1(2019), pp. 25-44.
Il credito d’imposta per il mecenatismo culturale: luci ed ombre dell’art bonus
Alfano
2019
Abstract
L'articolo, pubblicato su rivista di Fascia A e sottoposto a referaggio anonimo, analizza l'istituto dell'art bonus, introdotto dall’art. 1 del d.l. 31 maggio 2014 n. 83 , per potenziare , attraverso la leva fiscale, il contributo pubblico alla conservazione e al recupero dei beni culturali. L’art bonus è una agevolazione fiscale posta in essere sotto forma di credito d’imposta in grado di realizzare finalità extrafiscali permettendo di semplificare gli aspetti procedurali. L’ Art bonus è certamente l’espressione di una nuova stagione e di una nuova sensibilità verso la fiscalità culturale. A distanza di quasi cinque anni dalla sua applicazioni si rilevano però ancora molteplici limiti applicativi, che non permettono a diverse categorie di contribuenti di poterne beneficiare. Appare opportuno potenziare un mecenatismo dal carattere diffuso, che trovi applicazione ai diversi livelli di governo, anche tenendo conto del fatto che, a livello decentrato, ben potrebbe ritagliarsi un diverso ruolo attivo per le PMI, cuore pulsante dell’economia del Paese . Parimenti Occorre incoraggiare il mecenatismo estero, abolendo ogni frontiera almeno all’interno del mercato UE con un’attività di massiccia armonizzazione o – almeno – di ravvicinamento delle procedure nazionali, per evitare pratiche concorrenziali. L’ordinamento italiano, guardando anche alle best practices che provengono in particolare dalla Francia, dovrebbe procedere ad un ampliamento dei soggetti beneficiari e delle attività che accedono al meccanismo agevolativo. Nel contempo, il legislatore dovrebbe potenziare il mecenatismo culturale con modalità in grado di coinvolgere cittadini ed imprenditoria, nazionale e straniera, con il fine di potenziare sinergicamente i legami con il territorioFile | Dimensione | Formato | |
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