Salute e benessere possono influenzare profondamente la struttura della città contemporanea secondo un duplice meccanismo: da un lato, attraverso la diretta relazione tra le attività terapeutiche e gli spazi della trama urbana e architettonica della città; dall’altro, la stessa struttura spaziale e degli usi urbani, nelle parti esistenti e nuove, può favorire in qualche misura la cura dei cittadini, combattendo preventivamente l’insorgere di patologie. Quest’ultimo caso è per molti aspetti più interessante, in quanto pone al centro della riflessione la città e l’architettura. La metafora della città come corpo costituito da vari organi funzionali è stata a lungo presente nel discorso sull’architettura e sulle città. Nel XIX secolo, il corpo malato della città era oggetto di trapianti chirurgici attraverso la creazione di ampi parchi cittadini destinati a svolgere un ruolo purificatore igienico e educativo. Più recentemente, il rinnovamento del “corpo” urbano è stato attuato mediante nuove tecniche e procedure “mediche”: la metafora della rigenerazione dei tessuti ha sostituito quella della chirurgia. Oggi l’antagonismo tra la purezza della natura e la contaminazione della città non assume connotazioni nette. La città non è solo il luogo di complicati problemi sociali, ambientali e di salute, ma può di fatto costituire anche uno strumento di benessere. In questa riflessione sul ruolo di salute e benessere nelle città, l’articolazione degli spazi urbani e la loro capacità di connessione assumono una rinnovata importanza. Ragionare in termini di città come cura significa porsi l’obiettivo di progettare spazi nei quali possano combinarsi temi, programmi e esigenze sociali diversificati, con il comune fine di dare forma alla necessità di una vita più sana nella città. In questa prospettiva, il contributo indaga le connessioni urbane come continuità generatrici di salute; le possibili forme terapeutiche dell’architettura; il futuro delle grandi strutture della cura in abbandono.
Il progetto di architettura per una città in salute / Miano, Pasquale. - (2019), pp. 89-97.
Il progetto di architettura per una città in salute
Pasquale Miano
Primo
2019
Abstract
Salute e benessere possono influenzare profondamente la struttura della città contemporanea secondo un duplice meccanismo: da un lato, attraverso la diretta relazione tra le attività terapeutiche e gli spazi della trama urbana e architettonica della città; dall’altro, la stessa struttura spaziale e degli usi urbani, nelle parti esistenti e nuove, può favorire in qualche misura la cura dei cittadini, combattendo preventivamente l’insorgere di patologie. Quest’ultimo caso è per molti aspetti più interessante, in quanto pone al centro della riflessione la città e l’architettura. La metafora della città come corpo costituito da vari organi funzionali è stata a lungo presente nel discorso sull’architettura e sulle città. Nel XIX secolo, il corpo malato della città era oggetto di trapianti chirurgici attraverso la creazione di ampi parchi cittadini destinati a svolgere un ruolo purificatore igienico e educativo. Più recentemente, il rinnovamento del “corpo” urbano è stato attuato mediante nuove tecniche e procedure “mediche”: la metafora della rigenerazione dei tessuti ha sostituito quella della chirurgia. Oggi l’antagonismo tra la purezza della natura e la contaminazione della città non assume connotazioni nette. La città non è solo il luogo di complicati problemi sociali, ambientali e di salute, ma può di fatto costituire anche uno strumento di benessere. In questa riflessione sul ruolo di salute e benessere nelle città, l’articolazione degli spazi urbani e la loro capacità di connessione assumono una rinnovata importanza. Ragionare in termini di città come cura significa porsi l’obiettivo di progettare spazi nei quali possano combinarsi temi, programmi e esigenze sociali diversificati, con il comune fine di dare forma alla necessità di una vita più sana nella città. In questa prospettiva, il contributo indaga le connessioni urbane come continuità generatrici di salute; le possibili forme terapeutiche dell’architettura; il futuro delle grandi strutture della cura in abbandono.File | Dimensione | Formato | |
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