Rappresentare lo spazio dell'uomo

L’immagine costituisce a volte l’esilio di una riflessione complessa, perché nella sua immediatezza confluisce il silenzio di una lunga meditazione. Quando ciò accade allora l’immagine cattura un universo di pensieri più profondo e diventa celebrazione di un concetto. In quell’istante una rappresentazione visiva diventa, insieme a tutto il significante che traspone e che rileva, una vera e propria riflessione che porta l’osservatore a comprendere molto di più di ciò che è riportato nell’immagine. Non a caso il significato semantico del termine “riflessione” assume duplice valenza come duplicazione, a volte anche artefatta, di un’immagine che si specchia in un oggetto quale fenomeno per cui un raggio di luce viene rinviato da una superficie riflettente – in fondo la fotografia è una specifica riflessione - oppure indica anche il risultato dell’atto di pensare con specificità di osservazione, una considerazione attenta e consapevole nell'esercizio del pensiero. Questo dovrebbe essere lo scopo dell’atto di rappresentare la realtà che ci circonda, tendando di dare nuovo senso – un senso contemporaneo – all’antica azione di istoriare, vale a dire di rappresentare attraverso le immagini che raffigurano un’impresa oppure una condizione.