Napoli , Neapel, è descritta da Walter Benjamin nel 1925 come una città porosa, pericolosa e discontinua. Dai ritmi urbani eclettici, il capoluogo partenopeo sembra avere da sempre una fortissima coerenza con chi l’abita. Ancora più interessante è la coesione fra vita pubblica e privata, che il filosofo descrive egregiamente: “La vita privata del napoletano è lo sbocco bizzarro di una vita pubblica spinta all’eccesso. Infatti non è tra le mura domestiche, tra mogli e bambini che essa si sviluppa, bensì nella devozione e nella disperazione ”. Anche da un punto di vista architettonico, la trama urbana appare complessa ai limiti della distopia: “Costruzione e azione si compenetrano in cortili, arcate e scale. Ovunque viene mantenuto dello spazio idoneo a diventare teatro di nuove impreviste circostanze ”. È dunque nell’atmosfera di una precarietà dirompente che questa città cresce, matura, si evolve e si riprogetta. Allo stesso tempo, questo passaggio benjaminiano ci fa ripartire dal concetto fondamentale dell’esperienza soggettiva o collettiva, attraverso il quale ogni luogo o spazio si rivela. La Progettazione, che è parte del prendersi cura del Patrimonio, ricava dalla riflessione Estetica una maggiore consapevolezza delle modalità di percezione dello spazio abitato comprendendolo quale spazio vissuto. Il progetto si concepisce così in veste di tutela di un’estetica del possibile, ovvero di come una città incarni l’insieme inscindibile di fenomenologie del sentire e dell’abitare. Il valore d’uso delle città può essere inteso come risposta alla salvaguardia della stessa e come l’esperienza sensibile possa essere una chiave di lettura da cui partire per una contestualizzazione del patrimonio.

Il progetto come tutela di un patrimonio sensibile: dalla Stimmung ad un’estetica delle città / Cafiero, Gioconda; Alison, Aurosa. - (2019). (Intervento presentato al convegno IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI VIII Convegno Proarch tenutosi a Napoli, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di NAPOLI nel 21-23 novembre 2019).

Il progetto come tutela di un patrimonio sensibile: dalla Stimmung ad un’estetica delle città

Gioconda Cafiero
;
2019

Abstract

Napoli , Neapel, è descritta da Walter Benjamin nel 1925 come una città porosa, pericolosa e discontinua. Dai ritmi urbani eclettici, il capoluogo partenopeo sembra avere da sempre una fortissima coerenza con chi l’abita. Ancora più interessante è la coesione fra vita pubblica e privata, che il filosofo descrive egregiamente: “La vita privata del napoletano è lo sbocco bizzarro di una vita pubblica spinta all’eccesso. Infatti non è tra le mura domestiche, tra mogli e bambini che essa si sviluppa, bensì nella devozione e nella disperazione ”. Anche da un punto di vista architettonico, la trama urbana appare complessa ai limiti della distopia: “Costruzione e azione si compenetrano in cortili, arcate e scale. Ovunque viene mantenuto dello spazio idoneo a diventare teatro di nuove impreviste circostanze ”. È dunque nell’atmosfera di una precarietà dirompente che questa città cresce, matura, si evolve e si riprogetta. Allo stesso tempo, questo passaggio benjaminiano ci fa ripartire dal concetto fondamentale dell’esperienza soggettiva o collettiva, attraverso il quale ogni luogo o spazio si rivela. La Progettazione, che è parte del prendersi cura del Patrimonio, ricava dalla riflessione Estetica una maggiore consapevolezza delle modalità di percezione dello spazio abitato comprendendolo quale spazio vissuto. Il progetto si concepisce così in veste di tutela di un’estetica del possibile, ovvero di come una città incarni l’insieme inscindibile di fenomenologie del sentire e dell’abitare. Il valore d’uso delle città può essere inteso come risposta alla salvaguardia della stessa e come l’esperienza sensibile possa essere una chiave di lettura da cui partire per una contestualizzazione del patrimonio.
2019
Il progetto come tutela di un patrimonio sensibile: dalla Stimmung ad un’estetica delle città / Cafiero, Gioconda; Alison, Aurosa. - (2019). (Intervento presentato al convegno IL PROGETTO DI ARCHITETTURA COME INTERSEZIONE DI SAPERI VIII Convegno Proarch tenutosi a Napoli, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di NAPOLI nel 21-23 novembre 2019).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/777579
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