Un frammento napoletano di technical art history: il presunto Colantonio della chiesa di Sant’Antonio Abate a Napoli

Tra il 1811 e il 1812 si colloca una vicenda – ricostruita sulla base di documenti inediti – che inserisce Napoli nell’allora effervescente dibattitto sul primato dell’invenzione della pittura a olio. Protagonista di questo episodio è il trittico di Niccolò di Tommaso che all’epoca si trovava nella chiesa di sant’Antonio Abate, e che tradizionalmente si riteneva fosse opera di Colantonio, oltre che prova materiale, e datata, sulla quale si fondava la rivendicazione, in chiave antivasariana, del primato dell’arte napoletana, in virtù del suo ipotetico dimostrare la precoce adozione dell’olio come legante pittorico.