La poetica del Sannazaro alla luce di De partu Virginis III 281-33

Nel corso del seminario si punterà l’attenzione sulla produzione poetica latina di Iacopo Sannazaro, uno degli esponenti più importanti dell’Umanesimo napoletano e membro della celebre Accademia Pontaniana, e ci si soffermerà, in particolar modo, sul De partu Virginis (Napoli, 1526), l’opera in versi latini virgiliani incentrata sul concepimento, la nascita e il destino di Cristo che, assieme all’Arcadia, è considerata il capolavoro dell’umanista. «Il famoso episodio della grotta del Giordano nel canto III del De partu Virginis di Sannazaro – dichiara Marc Deramaix – risulta enigmatico nel suo dettaglio al di là del significato generale. È il caso di numerosi passi delle poesie latine umanistiche nei quali ekphraseis, ipotiposi e gruppi di deità organizzano spesso un discorso di stampo metapoetico sotto la superficie del testo. Intendiamo, in proposito, esaminare l’episodio in questione del De partu Virginis per appurare quale sia la poetica di Sannazaro nell’ultima sua opera».