Il saggio ricostruisce una precisa prassi compositiva di Porcelio de’ Pandoni fondata sulla autocitazione e sul riutilizzo di un proprio repertorio di formule, iuncturae, incipit, clausole, emistichi, porzioni a tema, un repertorio certamente scaltrito e messo insieme sulla testualità degli auctores classici. La visuale privilegiata sul laboratorio discrittura del Pandoni èpfferta dalms. lat. Qu. 390 della Staatsbibliothek di Berlino. Si tratta di un codice che offre più di un esempio di rifacimento e riadattamento di carmi composti in precedenza con altri dedicatari e altre intenzioni dal poeta; e si presenta come una sorta di Laboratorio di scrittura, in contenitore di componimenti scritti e pensati per persone di rango ed ambienti cortigiani, geograficamente distanti (anzitutto, Napoli, Roma, Milano), ma che mantenevano tra di loro specifici legami di carattere politico e diplomatico: e si tratta di ambienti e di corti in cui il poeta aveva soggiornato o progettava di soggiornare.

L’officina di un poeta del Quattrocento: La tecnica del riuso nella produzione poetica di Porcelio de’ Pandoni / Iacono, A.. - (2018), pp. 131-154.

L’officina di un poeta del Quattrocento: La tecnica del riuso nella produzione poetica di Porcelio de’ Pandoni

A. Iacono
2018

Abstract

Il saggio ricostruisce una precisa prassi compositiva di Porcelio de’ Pandoni fondata sulla autocitazione e sul riutilizzo di un proprio repertorio di formule, iuncturae, incipit, clausole, emistichi, porzioni a tema, un repertorio certamente scaltrito e messo insieme sulla testualità degli auctores classici. La visuale privilegiata sul laboratorio discrittura del Pandoni èpfferta dalms. lat. Qu. 390 della Staatsbibliothek di Berlino. Si tratta di un codice che offre più di un esempio di rifacimento e riadattamento di carmi composti in precedenza con altri dedicatari e altre intenzioni dal poeta; e si presenta come una sorta di Laboratorio di scrittura, in contenitore di componimenti scritti e pensati per persone di rango ed ambienti cortigiani, geograficamente distanti (anzitutto, Napoli, Roma, Milano), ma che mantenevano tra di loro specifici legami di carattere politico e diplomatico: e si tratta di ambienti e di corti in cui il poeta aveva soggiornato o progettava di soggiornare.
2018
978-1-78707-055-4
L’officina di un poeta del Quattrocento: La tecnica del riuso nella produzione poetica di Porcelio de’ Pandoni / Iacono, A.. - (2018), pp. 131-154.
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