L’idea della filosofia coi bambini ha avuto sempre più diffusione negli ultimi anni. Si può legittimamente leggere questo fenomeno come semplicemente una moda, coi caratteri di effimerità e opportunismo che le mode hanno. Ovvero come un segno dello “spirito del tempo” o, per adoperare una terminologia meno pomposa, come il segnale di un’urgenza profonda della nostra società, per quanto spesso solo implicita e inarticolata. Accogliendo questo secondo punto di vista, nella mia relazione vorrei situare il progetto della Philosophy for Children (P4C) nel luogo identificato da due coordinate, fissate grazie a due citazioni da pedagogisti e filosofi contemporanei. Nella prima si paventa che “se quello che si chiama pensiero dovesse un giorno sparire dalla faccia della terra, ciò sarebbe dovuto non a un collasso dello strutture sociali o ai ‘fallimenti della scuola’, dei quali tanto sentiamo parlare, ma a semplice irrilevanza”. Nella seconda si ammonisce: “Se le tre età del concetto sono l’enciclopedia, la pedagogia e la formazione professionale commerciale, solo la seconda può impedirci di cadere dalle vette della prima nel disastro assoluto della terza”. Nella relazione si vorrebbe cercare di illustrare in che senso la P4C sia una pedagogia del concetto e in quali forme si debba attuare perché lo sforzo, a essa consustanziale, di contrastare la minaccia dell’irrilevanza del pensiero non si traduca in una riproposizione stanca e anemica della enciclopedia filosofica oppure in un prodotto di quella “formazione commerciale” cui pur dovrebbe opporsi.

L’irrilevanza del pensiero e la pedagogia del concetto. Per un’introduzione alla Philosophy for Children / Oliverio, Stefano. - (2019). (Intervento presentato al convegno Sulle rotte della Philosophy for Children fra volare e navigare tenutosi a Istituto Comprensivo Città di Chiari nel 9-10 novembre 2019).

L’irrilevanza del pensiero e la pedagogia del concetto. Per un’introduzione alla Philosophy for Children

Stefano Oliverio
2019

Abstract

L’idea della filosofia coi bambini ha avuto sempre più diffusione negli ultimi anni. Si può legittimamente leggere questo fenomeno come semplicemente una moda, coi caratteri di effimerità e opportunismo che le mode hanno. Ovvero come un segno dello “spirito del tempo” o, per adoperare una terminologia meno pomposa, come il segnale di un’urgenza profonda della nostra società, per quanto spesso solo implicita e inarticolata. Accogliendo questo secondo punto di vista, nella mia relazione vorrei situare il progetto della Philosophy for Children (P4C) nel luogo identificato da due coordinate, fissate grazie a due citazioni da pedagogisti e filosofi contemporanei. Nella prima si paventa che “se quello che si chiama pensiero dovesse un giorno sparire dalla faccia della terra, ciò sarebbe dovuto non a un collasso dello strutture sociali o ai ‘fallimenti della scuola’, dei quali tanto sentiamo parlare, ma a semplice irrilevanza”. Nella seconda si ammonisce: “Se le tre età del concetto sono l’enciclopedia, la pedagogia e la formazione professionale commerciale, solo la seconda può impedirci di cadere dalle vette della prima nel disastro assoluto della terza”. Nella relazione si vorrebbe cercare di illustrare in che senso la P4C sia una pedagogia del concetto e in quali forme si debba attuare perché lo sforzo, a essa consustanziale, di contrastare la minaccia dell’irrilevanza del pensiero non si traduca in una riproposizione stanca e anemica della enciclopedia filosofica oppure in un prodotto di quella “formazione commerciale” cui pur dovrebbe opporsi.
2019
L’irrilevanza del pensiero e la pedagogia del concetto. Per un’introduzione alla Philosophy for Children / Oliverio, Stefano. - (2019). (Intervento presentato al convegno Sulle rotte della Philosophy for Children fra volare e navigare tenutosi a Istituto Comprensivo Città di Chiari nel 9-10 novembre 2019).
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