Le regole tecniche non soltanto consentono di veicolare il diritto in rete bensì incidono sui rapporti privati, patrimoniali e non, dal momento che rappresentando gli strumenti di funzionamento delle piattaforme dirette a regolamentare e a controllare le attività informatiche degli utenti nonché a stabilire le modalità di trasmissione dei dati digitali, personali e non, destinati ad essere oggetto di trattamento algoritmico. L’analisi si sofferma sul funzionamento di diverse piattaforme, sociali e di e-commerce, con riguardo all’operatività dei diversi algoritmi. Pertanto se l’aspetto più critico, con riguardo al rischio del dominio degli algoritmi e di un’anarchia tecnocratica, è da individuare nelle finalità dell’uso del bene ottenuto mediante il trattamento algoritmico dei dati raccolti dall’uso delle nuove tecnologie e in particolare delle piattaforme, la questione centrale è quella del controllo della formulazione delle regole tecniche che riflettono pur sempre le precomprensioni non tanto di chi li progetta ma soprattutto di chi ne incarica la progettazione e quindi del controllo del loro utilizzo verificandone la compatibilità con il sistema ordinamentale e i suoi valori costituzionalmente garantiti secondo il quale il pensare non può essere sostituito dal mero calcolo matematico che prescinde da ogni valutazione umana. Le distorsioni del fondamentalismo macchinico richiedono dunque la diffusione di una cultura antropocentrica e solidale ispiratrice di tutti gli operatori, non soltanto giuridici ma anche tecnici ed economici, al fine di impedire che gli algoritmi diventino «armi di distruzione matematica».
L'incidenza delle regole tecniche delle piattaforme sui rapporti privati / Perlingieri, Carolina. - (2019). (Intervento presentato al convegno L'incidenza delle regole tecniche delle piattaforme sui rapporti privati tenutosi a Salerno nel 11.11.19).
L'incidenza delle regole tecniche delle piattaforme sui rapporti privati
Carolina Perlingieri
2019
Abstract
Le regole tecniche non soltanto consentono di veicolare il diritto in rete bensì incidono sui rapporti privati, patrimoniali e non, dal momento che rappresentando gli strumenti di funzionamento delle piattaforme dirette a regolamentare e a controllare le attività informatiche degli utenti nonché a stabilire le modalità di trasmissione dei dati digitali, personali e non, destinati ad essere oggetto di trattamento algoritmico. L’analisi si sofferma sul funzionamento di diverse piattaforme, sociali e di e-commerce, con riguardo all’operatività dei diversi algoritmi. Pertanto se l’aspetto più critico, con riguardo al rischio del dominio degli algoritmi e di un’anarchia tecnocratica, è da individuare nelle finalità dell’uso del bene ottenuto mediante il trattamento algoritmico dei dati raccolti dall’uso delle nuove tecnologie e in particolare delle piattaforme, la questione centrale è quella del controllo della formulazione delle regole tecniche che riflettono pur sempre le precomprensioni non tanto di chi li progetta ma soprattutto di chi ne incarica la progettazione e quindi del controllo del loro utilizzo verificandone la compatibilità con il sistema ordinamentale e i suoi valori costituzionalmente garantiti secondo il quale il pensare non può essere sostituito dal mero calcolo matematico che prescinde da ogni valutazione umana. Le distorsioni del fondamentalismo macchinico richiedono dunque la diffusione di una cultura antropocentrica e solidale ispiratrice di tutti gli operatori, non soltanto giuridici ma anche tecnici ed economici, al fine di impedire che gli algoritmi diventino «armi di distruzione matematica».File | Dimensione | Formato | |
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