Una riflessione sui temi dell’inadempimento e della responsabilità che parte dal pensiero di Emilio Betti e che pone in evidenza l’attualità del suo insegnamento a cinquant’anni dalla scomparsa. Dal ruolo assunto dalle nozioni di buona fede e di correttezza nella configurazione dell’inadempimento, alla funzione degli obblighi di protezione, alla critica dell’“apparente antinomia” tra gli artt. 1218 e 1176 c.c. e del concetto di impossibilità soggettiva, alla specificazione dei limiti della diligenza nell’adempimento nei diversi tipi di cooperazione dovuta, alla “relativizzazione” della nozione di impossibilità oggettiva sulla base del concreto rapporto obbligatorio. Da qui l’individuazione di molteplici elementi di convergenza nel pensiero di Betti, Osti e Mengoni, che poi saranno oggetto di ricezione da parte della migliore giurisprudenza delle Sezioni Unite. La disamina di questi aspetti consente di rileggere la più recente giurisprudenza della Cassazione in tema di inadempimento e di rapporto di causalità e di criticare quel recente orientamento che, nel prevedere un contrapposto onere della prova per la causalità del fatto costitutivo e di quello estintivo, si colloca senz'altro al di fuori degli orientamenti espressi, a più riprese, dalle Sezioni Unite (n. 13533 del 2001; n. 577 del 2008; n. 581 del 2008). Tale indirizzo rappresenta un regresso rispetto alla stessa giurisprudenza sulle prestazioni c.d. routinarie e, oltre a violare l’art. 1218 c.c., disattende la riforma della responsabilità sanitaria (l. n. 24 del 2017) la quale ha inteso collocare in ambito extracontrattuale la sola responsabilità dell’ausiliare del debitore, ma in ambito contrattuale la responsabilità della struttura sanitaria pubblica o privata, concedendo anzi al creditore danneggiato un’azione diretta nei riguardi dell’assicuratore del debitore.

Inadempimento e responsabilità / PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, Antonino; Feola, Maria. - I:(2019), pp. 131-191.

Inadempimento e responsabilità

PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, ANTONINO;FEOLA, MARIA
2019

Abstract

Una riflessione sui temi dell’inadempimento e della responsabilità che parte dal pensiero di Emilio Betti e che pone in evidenza l’attualità del suo insegnamento a cinquant’anni dalla scomparsa. Dal ruolo assunto dalle nozioni di buona fede e di correttezza nella configurazione dell’inadempimento, alla funzione degli obblighi di protezione, alla critica dell’“apparente antinomia” tra gli artt. 1218 e 1176 c.c. e del concetto di impossibilità soggettiva, alla specificazione dei limiti della diligenza nell’adempimento nei diversi tipi di cooperazione dovuta, alla “relativizzazione” della nozione di impossibilità oggettiva sulla base del concreto rapporto obbligatorio. Da qui l’individuazione di molteplici elementi di convergenza nel pensiero di Betti, Osti e Mengoni, che poi saranno oggetto di ricezione da parte della migliore giurisprudenza delle Sezioni Unite. La disamina di questi aspetti consente di rileggere la più recente giurisprudenza della Cassazione in tema di inadempimento e di rapporto di causalità e di criticare quel recente orientamento che, nel prevedere un contrapposto onere della prova per la causalità del fatto costitutivo e di quello estintivo, si colloca senz'altro al di fuori degli orientamenti espressi, a più riprese, dalle Sezioni Unite (n. 13533 del 2001; n. 577 del 2008; n. 581 del 2008). Tale indirizzo rappresenta un regresso rispetto alla stessa giurisprudenza sulle prestazioni c.d. routinarie e, oltre a violare l’art. 1218 c.c., disattende la riforma della responsabilità sanitaria (l. n. 24 del 2017) la quale ha inteso collocare in ambito extracontrattuale la sola responsabilità dell’ausiliare del debitore, ma in ambito contrattuale la responsabilità della struttura sanitaria pubblica o privata, concedendo anzi al creditore danneggiato un’azione diretta nei riguardi dell’assicuratore del debitore.
2019
978-88-495-4019-2
Inadempimento e responsabilità / PROCIDA MIRABELLI DI LAURO, Antonino; Feola, Maria. - I:(2019), pp. 131-191.
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