Pornografia minorile: le Sezioni unite elidono retroattivamente il pericolo di diffusione

Le Sezioni unite, ribaltando il proprio precedente orientamento, hanno riscritto rimodulato il delitto di pornografia minorile di cui all’art. 600 ter c.p., “abrogando interpretativamente” il requisito implicito del ‘pericolo di diffusione’. Ciò ha determinato la transizione all’interno di questa fattispecie delle condotte di c.d. produzione domestica per uso personale, prima sussunte nell’ipotesi attigua e sensibilmente meno grave, di cui all’art. 600 quater c.p. Una simile ridefinizione del tipo criminoso, sebbene condivisibile sulla scorta dei due interventi riformistici del 2006 e del 2012 che lo hanno riguardato, ha, però, sollevato qualche perplessità. In primo luogo, non convincepersuade pienamente la qualificazione del delitto di pornografia minorile come reato di danno, anziché di pericolo astratto; in secondo luogo non è del tutto convincente la decisione di non considerare la sentenza in esame come un caso di overruling in malam partem imprevedibile a cui estendere la garanzia del principio di irretroattività secondo i dicta della Corte EDU.