Le normativa in tema di risanamento e risoluzione della crisi degli enti creditizi costituisce senza dubbio l’ultimo tassello del processo di modificazione formale e sostanziale delle istituzioni dell’Unione europea. Sicuramente imputabile alla crisi economica esplosa nel 2008, che ha reso necessarie iniezioni di ingenti dosi di denaro pubblico, la menzionata normativa esprime assai bene la logica sottostante ai provvedimenti di derivazione comunitaria in materia di governo dell’economia, anzitutto volti a limitare al minimo gli interventi diretti dell’autorità pubblica anche in un settore, come quello del credito, coperto dalla garanzia costituzionale. Gli strumenti di cui si discute gettano le basi per una gestione delle crisi transfrontaliere sempre più integrata a livello UE, da rafforzare ulteriormente nel quadro del riesame dell’architettura di vigilanza europea. Il Single Resolution Mechanism è il complemento necessario della supervisione unica e, pertanto, presenta lo stesso raggio di applicazione del Meccanismo Unico di Supervisione. Al centro dell’indagine si colloca la prevenzione della crisi, sovente adombrata dall’enfasi riposta dagli studiosi intorno alle misure di risoluzione (con particolare riguardo al così detto “bail in”). La ratio ispiratrice del nuovo assetto disciplinare – che capovolge il precedente approccio alle crisi bancarie – è incentrata sul principio di condivisione dei costi delle crisi (c.d. burden-sharing, altrimenti detto bail-in in caso di risoluzione) attraverso la c.d. “internalizzazione” (o “privatizzazione”) delle perdite dell’ente creditizio. La novità più rilevante del nuovo apparato normativo non sta, in astratto, nei poteri pervasivi attribuiti all’autorità, quanto nel nuovo rapporto tra vigilanza e mercato. Esso implica uno spostamento del baricentro d’intervento pubblico nella fase fisiologica dell’attività bancaria con poteri limitativi che si estendono al merito delle scelte strategiche di impresa, investendo l’attività, la struttura organizzativa e la forma societaria dell’ente.

Il Single Resolution Mechanism. Le nuove regole per la gestione delle crisi bancarie a livello europeo / Scipione, Luigi. - (2019). (Intervento presentato al convegno Corso di Diritto dei mercati finanziari tenutosi a Dipartimento di Scienze politiche “Jean Monnet” dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Caserta, nel 14 marzo 2019).

Il Single Resolution Mechanism. Le nuove regole per la gestione delle crisi bancarie a livello europeo.

Scipione Luigi
2019

Abstract

Le normativa in tema di risanamento e risoluzione della crisi degli enti creditizi costituisce senza dubbio l’ultimo tassello del processo di modificazione formale e sostanziale delle istituzioni dell’Unione europea. Sicuramente imputabile alla crisi economica esplosa nel 2008, che ha reso necessarie iniezioni di ingenti dosi di denaro pubblico, la menzionata normativa esprime assai bene la logica sottostante ai provvedimenti di derivazione comunitaria in materia di governo dell’economia, anzitutto volti a limitare al minimo gli interventi diretti dell’autorità pubblica anche in un settore, come quello del credito, coperto dalla garanzia costituzionale. Gli strumenti di cui si discute gettano le basi per una gestione delle crisi transfrontaliere sempre più integrata a livello UE, da rafforzare ulteriormente nel quadro del riesame dell’architettura di vigilanza europea. Il Single Resolution Mechanism è il complemento necessario della supervisione unica e, pertanto, presenta lo stesso raggio di applicazione del Meccanismo Unico di Supervisione. Al centro dell’indagine si colloca la prevenzione della crisi, sovente adombrata dall’enfasi riposta dagli studiosi intorno alle misure di risoluzione (con particolare riguardo al così detto “bail in”). La ratio ispiratrice del nuovo assetto disciplinare – che capovolge il precedente approccio alle crisi bancarie – è incentrata sul principio di condivisione dei costi delle crisi (c.d. burden-sharing, altrimenti detto bail-in in caso di risoluzione) attraverso la c.d. “internalizzazione” (o “privatizzazione”) delle perdite dell’ente creditizio. La novità più rilevante del nuovo apparato normativo non sta, in astratto, nei poteri pervasivi attribuiti all’autorità, quanto nel nuovo rapporto tra vigilanza e mercato. Esso implica uno spostamento del baricentro d’intervento pubblico nella fase fisiologica dell’attività bancaria con poteri limitativi che si estendono al merito delle scelte strategiche di impresa, investendo l’attività, la struttura organizzativa e la forma societaria dell’ente.
2019
Il Single Resolution Mechanism. Le nuove regole per la gestione delle crisi bancarie a livello europeo / Scipione, Luigi. - (2019). (Intervento presentato al convegno Corso di Diritto dei mercati finanziari tenutosi a Dipartimento di Scienze politiche “Jean Monnet” dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Caserta, nel 14 marzo 2019).
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