La conservazione della preesistenza come condizione interna e motore del progetto contemporaneo costituisce il leit motiv del testo. L’esperienza di Marco Dezzi Bardeschi, espressione di un preciso approccio teorico e di un corpus di progetti che, nel corso della sua carriera di progettista - dal milanese Palazzo della Ragione al Tempio Duomo di Pozzuoli –, si sono basati sull’ascolto del preesistente e sull’obiettivo della sua conservazione, denota la direzione argomentativa del volume. Ne emerge un panorama variegato ed intrigante e ciò per la costante presenza di questioni, temi e nodi critici che legano le nuove forme alle antiche, portatrici queste, come le prime, di significati sempre diversi, da leggersi come racconto dell’architettura nel tempo. A completare la rassegna critica del contributo di Dezzi Bardeschi, a commento e rilancio dei temi, è il saggio, in una prospettiva ‘dall’esterno’, che ripercorre varianti ed invarianti dell'esperienza del primo, individuando percorsi e punti di un discorso da ancorarsi al presente. Il contributo, teorico ed operativo, accumulato in circa cinquant’anni, di Dezzi Bardeschi, e la visione che emerge dal saggio, necessariamente radicata in una storia che ‘ha inizio’ verso l’ultimo decennio del secolo scorso, hanno dato luogo a diverse riflessioni e spunti, dando conto di un dialogo che continua estrapolando questioni e risvolti operativi per il progetto di conservazione nel contemporaneo.
Sugli impossibili margini della conservazione / Marino, Bianca. - 5:(2018), pp. 127-149.
Sugli impossibili margini della conservazione
Bianca Marino
2018
Abstract
La conservazione della preesistenza come condizione interna e motore del progetto contemporaneo costituisce il leit motiv del testo. L’esperienza di Marco Dezzi Bardeschi, espressione di un preciso approccio teorico e di un corpus di progetti che, nel corso della sua carriera di progettista - dal milanese Palazzo della Ragione al Tempio Duomo di Pozzuoli –, si sono basati sull’ascolto del preesistente e sull’obiettivo della sua conservazione, denota la direzione argomentativa del volume. Ne emerge un panorama variegato ed intrigante e ciò per la costante presenza di questioni, temi e nodi critici che legano le nuove forme alle antiche, portatrici queste, come le prime, di significati sempre diversi, da leggersi come racconto dell’architettura nel tempo. A completare la rassegna critica del contributo di Dezzi Bardeschi, a commento e rilancio dei temi, è il saggio, in una prospettiva ‘dall’esterno’, che ripercorre varianti ed invarianti dell'esperienza del primo, individuando percorsi e punti di un discorso da ancorarsi al presente. Il contributo, teorico ed operativo, accumulato in circa cinquant’anni, di Dezzi Bardeschi, e la visione che emerge dal saggio, necessariamente radicata in una storia che ‘ha inizio’ verso l’ultimo decennio del secolo scorso, hanno dato luogo a diverse riflessioni e spunti, dando conto di un dialogo che continua estrapolando questioni e risvolti operativi per il progetto di conservazione nel contemporaneo.File | Dimensione | Formato | |
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