La competenza erudita con cui il Pontano si muove nel campo della botanica nel poema intitolato De hortis Hesperidum è spiegabile certamente con una peculiare predilezione dell’umanista per la cultura scientifica, ma si tratta di una competenza supportata anche da una precisa tradizione attiva nell’ambito del Regno di Napoli e legata alla Schola medica Salernitana: non a caso l’umanista citava la Schola di Salerno e i suoi dottori nel corso del poema indicandola come illustre precedente però superato da lui e dalla sua scuola (De hortis Hesperidum II 519-23). Ed infatti all’interno della scuola salernitana la scienza botanica aveva avuto un ruolo importante sia nell’insegnamento che nella pratica medica come mostra l’Opus Pandectarum Medicinae di Matteo Silvatico, una compilazione di erbe con l’indicazione delle loro qualità farmaceutiche. Non a caso l’opera del Silvatico fu pubblicata per la prima volta a Napoli nel 1474 (probabilmente per i tipi di Bertold Rihing), per le cure di Angelo Catone, medico di Ferrante I d’Aragona, docente presso lo Studium della città, e forse anche custode della biblioteca privata del sovrano: l’opera dunque doveva – proprio per questo – essere certamente nota al Pontano, che intrattenne rapporti con il suo editore e che più volte indicò la Schola medica Salernitana come illustre precedente della tradizione sapienziale del territorio della Magna Grecia-Regno di Napoli rifondata e ripresa dall’Accademia attiva a Napoli e da lui diretta.

Giovanni Pontano tra giardini, botanica e Schola medica Salernitana / Iacono, Antonietta. - (2019). (Intervento presentato al convegno Canto della Sirena. Seminario Permanente tenutosi a Dipartimento di Studi Umanistici - Università degli Studi di Napoli Federico II nel 28 marzo 2019).

Giovanni Pontano tra giardini, botanica e Schola medica Salernitana

Antonietta Iacono
2019

Abstract

La competenza erudita con cui il Pontano si muove nel campo della botanica nel poema intitolato De hortis Hesperidum è spiegabile certamente con una peculiare predilezione dell’umanista per la cultura scientifica, ma si tratta di una competenza supportata anche da una precisa tradizione attiva nell’ambito del Regno di Napoli e legata alla Schola medica Salernitana: non a caso l’umanista citava la Schola di Salerno e i suoi dottori nel corso del poema indicandola come illustre precedente però superato da lui e dalla sua scuola (De hortis Hesperidum II 519-23). Ed infatti all’interno della scuola salernitana la scienza botanica aveva avuto un ruolo importante sia nell’insegnamento che nella pratica medica come mostra l’Opus Pandectarum Medicinae di Matteo Silvatico, una compilazione di erbe con l’indicazione delle loro qualità farmaceutiche. Non a caso l’opera del Silvatico fu pubblicata per la prima volta a Napoli nel 1474 (probabilmente per i tipi di Bertold Rihing), per le cure di Angelo Catone, medico di Ferrante I d’Aragona, docente presso lo Studium della città, e forse anche custode della biblioteca privata del sovrano: l’opera dunque doveva – proprio per questo – essere certamente nota al Pontano, che intrattenne rapporti con il suo editore e che più volte indicò la Schola medica Salernitana come illustre precedente della tradizione sapienziale del territorio della Magna Grecia-Regno di Napoli rifondata e ripresa dall’Accademia attiva a Napoli e da lui diretta.
2019
Giovanni Pontano tra giardini, botanica e Schola medica Salernitana / Iacono, Antonietta. - (2019). (Intervento presentato al convegno Canto della Sirena. Seminario Permanente tenutosi a Dipartimento di Studi Umanistici - Università degli Studi di Napoli Federico II nel 28 marzo 2019).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/749144
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact