Dalla metà del XVI secolo, con l’ampliamento delle mura toledane (1533) la strada di Chiaja fu inclusa nel perimetro della città con la costruzione di una porta d’accesso denominata come la strada o anche porta romana. La via, voluta da Don Pedro de Toledo, fu commissionata all’architetto Domenico Fontana che già aveva operato nel nuovo Palazzo Reale nel 1600, in sostituzione di Palazzo Vecchio, prospiciente l’attuale piazza del Plebiscito, chiamata al tempo largo di Palazzo. Breve excursus fino ai nostri giorni con particolare attenzione al Floreale Napoletano.
Brevi note sullo sviluppo di Chiaia / Castagnaro, Alessandro. - (2017), pp. 12-21.
Brevi note sullo sviluppo di Chiaia
Alessandro Castagnaro
Writing – Original Draft Preparation
2017
Abstract
Dalla metà del XVI secolo, con l’ampliamento delle mura toledane (1533) la strada di Chiaja fu inclusa nel perimetro della città con la costruzione di una porta d’accesso denominata come la strada o anche porta romana. La via, voluta da Don Pedro de Toledo, fu commissionata all’architetto Domenico Fontana che già aveva operato nel nuovo Palazzo Reale nel 1600, in sostituzione di Palazzo Vecchio, prospiciente l’attuale piazza del Plebiscito, chiamata al tempo largo di Palazzo. Breve excursus fino ai nostri giorni con particolare attenzione al Floreale Napoletano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.