L’area studio presa in esame è quella della così detta “periferia orientale” ad est del centro antico e a sud del fascio di binari della stazione di Napoli Centrale. Tale area, vastissima, lambisce la città consolidata e si estende, quasi senza soluzione di continuità, sino a quelli che furono Casali di Ponticelli e Barra ai piedi del Vesuvio. La lettura proposta è di tipo sincronico. Questa vasta conurbazione infatti ha avuto nella storia una sua particolare evoluzione, forse la più complessa di altre comparabili parti della città. Sino al Settecento l’area era una palude, bonificata al fine di permettere l’uso del suolo per l’agricoltura e successivamente, nei primi anni del Novecento, ospitare un rilevante insediamento industriale. Oggi l'area si può definire ampiamente dismessa e quindi con notevoli criticità in ordine al destino di sue ampie porzioni oramai prive di connessioni urbane significative. Il progetto di architettura e di architettura della città interviene per rispondere a delle domande, attraverso un sistema ordinato di scelte. La domanda a cui si è cercato di rispondere attraverso pro-getto di seguito esposto è la seguente: È possibile avviare un processo rigenerativo attraverso l’emersione, attraverso una sorta di archeologia dei suoi segni, delle tracce preesistenti, il ripristino del suolo bonificato sul quale valorizzare gli edifici di età industriale che hanno maggior pregio architettonico, e da questi costruire una nuova realtà urbana e architettonica che strutturi il suo disegno per architetture organizzate attorno ad un grande spazio pubblico a carattere rappresentativo? L’intervento prende a riferimento un macro-isolato, un sistema cintato ed impenetrabile, una parte determinata e finita dell’intera periferia orientale della città, un elemento campione rappresentativo del tutto. Questo perché l’ipotesi di una riqualificazione complessiva dell’intera periferia orientale at-traverso un progetto unitario, è evidentemente impraticabile se non per interventi campione in grado di esemplificare, selettivamente, alcune strategie e modalità di intervento. La visione per parti della città di Napoli, divisa in quartieri e strutture molto diverse fra loro, impone una analisi circoscritta anche alla singola emergenza che possiede, dunque, emblematicamente diverse caratteristiche morfologiche e costituenti.

Il futuro attraverso l’archeologia industriale e del paesaggio urbano / Lanza, C.; Capozzi, R.. - (2019), pp. 140-152.

Il futuro attraverso l’archeologia industriale e del paesaggio urbano

R. CAPOZZI
2019

Abstract

L’area studio presa in esame è quella della così detta “periferia orientale” ad est del centro antico e a sud del fascio di binari della stazione di Napoli Centrale. Tale area, vastissima, lambisce la città consolidata e si estende, quasi senza soluzione di continuità, sino a quelli che furono Casali di Ponticelli e Barra ai piedi del Vesuvio. La lettura proposta è di tipo sincronico. Questa vasta conurbazione infatti ha avuto nella storia una sua particolare evoluzione, forse la più complessa di altre comparabili parti della città. Sino al Settecento l’area era una palude, bonificata al fine di permettere l’uso del suolo per l’agricoltura e successivamente, nei primi anni del Novecento, ospitare un rilevante insediamento industriale. Oggi l'area si può definire ampiamente dismessa e quindi con notevoli criticità in ordine al destino di sue ampie porzioni oramai prive di connessioni urbane significative. Il progetto di architettura e di architettura della città interviene per rispondere a delle domande, attraverso un sistema ordinato di scelte. La domanda a cui si è cercato di rispondere attraverso pro-getto di seguito esposto è la seguente: È possibile avviare un processo rigenerativo attraverso l’emersione, attraverso una sorta di archeologia dei suoi segni, delle tracce preesistenti, il ripristino del suolo bonificato sul quale valorizzare gli edifici di età industriale che hanno maggior pregio architettonico, e da questi costruire una nuova realtà urbana e architettonica che strutturi il suo disegno per architetture organizzate attorno ad un grande spazio pubblico a carattere rappresentativo? L’intervento prende a riferimento un macro-isolato, un sistema cintato ed impenetrabile, una parte determinata e finita dell’intera periferia orientale della città, un elemento campione rappresentativo del tutto. Questo perché l’ipotesi di una riqualificazione complessiva dell’intera periferia orientale at-traverso un progetto unitario, è evidentemente impraticabile se non per interventi campione in grado di esemplificare, selettivamente, alcune strategie e modalità di intervento. La visione per parti della città di Napoli, divisa in quartieri e strutture molto diverse fra loro, impone una analisi circoscritta anche alla singola emergenza che possiede, dunque, emblematicamente diverse caratteristiche morfologiche e costituenti.
2019
9780244757465
Il futuro attraverso l’archeologia industriale e del paesaggio urbano / Lanza, C.; Capozzi, R.. - (2019), pp. 140-152.
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