Attraverso una ricerca sul terreno, si documentano i processi attraverso cui i Gizey (una popolazione che vive tra Camerun e Ciad) costruiscono e negoziano la loro singolarità o identità. Trattandosi di una piccola realtà sociale, si sono potuti individuare più agevolmente quei fatti territoriali, linguistici e religiosi che i Gizey intrecciano nella volontà di autorappresentarsi come «identici» nel tempo, nonostante il divenire nelle sue manifestazioni universali (la continuità collettiva a dispetto delle morti individuali) e in quelle accidentali (variazioni climatiche, trasformazioni del territorio, crisi demografica, migrazioni, cambiamenti istituzionali). L’esame puntuale di un caso circoscritto permette di distinguere le componenti elementari di ogni costruzione identitaria (comuni a ogni società) da quelle particolari del gruppo considerato. Tra queste ultime si segnalano le cerimonie legate allo spazio sacro della dea Gizey (Damari), che fanno emergere l’importanza del suo sacerdote, massima autorità sacra, il Mul Damaara (letteralmente «capo di Damari» o anche «padre di Damari»). Si tratta di un’autorità destinata a essere immolata. La documentazione riguardante la figura di uno specifico sacerdote (Monsieur Ngabsiya), celebrato e poi messo a morte, permette di considerare il problema dell’uccisione rituale nella tradizione degli studi antropologici e storico-religiosi, come motivo mitologico e realtà rituale.
Costruzioni simboliche dell'identità / Petrarca, Valerio. - (2019), pp. 105-129.
Costruzioni simboliche dell'identità
Petrarca
2019
Abstract
Attraverso una ricerca sul terreno, si documentano i processi attraverso cui i Gizey (una popolazione che vive tra Camerun e Ciad) costruiscono e negoziano la loro singolarità o identità. Trattandosi di una piccola realtà sociale, si sono potuti individuare più agevolmente quei fatti territoriali, linguistici e religiosi che i Gizey intrecciano nella volontà di autorappresentarsi come «identici» nel tempo, nonostante il divenire nelle sue manifestazioni universali (la continuità collettiva a dispetto delle morti individuali) e in quelle accidentali (variazioni climatiche, trasformazioni del territorio, crisi demografica, migrazioni, cambiamenti istituzionali). L’esame puntuale di un caso circoscritto permette di distinguere le componenti elementari di ogni costruzione identitaria (comuni a ogni società) da quelle particolari del gruppo considerato. Tra queste ultime si segnalano le cerimonie legate allo spazio sacro della dea Gizey (Damari), che fanno emergere l’importanza del suo sacerdote, massima autorità sacra, il Mul Damaara (letteralmente «capo di Damari» o anche «padre di Damari»). Si tratta di un’autorità destinata a essere immolata. La documentazione riguardante la figura di uno specifico sacerdote (Monsieur Ngabsiya), celebrato e poi messo a morte, permette di considerare il problema dell’uccisione rituale nella tradizione degli studi antropologici e storico-religiosi, come motivo mitologico e realtà rituale.File | Dimensione | Formato | |
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