La volpe (Vulpes vulpes) è il mammifero selvatico più comune in Europa. È un carnivoro stanziale con un “home range” di circa 9 km2, in grado di colonizzare i più svariati ambienti, sfruttando le più svariate risorse alimentari e vivendo spesso in aree sub-urbane ed urbane in stretto rapporto con l’uomo. È un animale con un regime alimentare opportunista che include altri animali (micro mammiferi, uccelli), carogne, frutta, tuberi e scarti alimentari recuperati direttamente in discariche (DeGraaf &Yamasaki, 2001). La volpe è considerata un importante vettore di agenti zoonosici e per la sua attitudine a colonizzare aree a forte antropizzazione e per avere un home range abbastanza limitato può costituire un forte rischio per la salute umana (Papadoupolos et al., 1997; Gortazár et al., 1998; Smith et al., 2003; Perkins et al., 2005). La trasmissione di infezioni dalla volpe all’uomo si può realizzare attraverso la contaminazione fecale delle derrate alimentari destinate al consumo umano oppure attraverso l’interazione con animali domestici che una volta infettati possono costituire un rischio d’infezione per l’uomo o ancora costituendo più semplicemente un serbatoio di una specifica malattia da cui vettori e ospiti intermedi possono attingere (Perkins et al., 2005). Un esempio delle infezioni parassitarie trasmesse attraverso l’ingestione di materiale contaminato con le feci di una volpe infetta può essere dato da alcuni protozoi come Giardia spp., Cryptosporidium spp., e Toxoplasma gondii, numerosi cestodi (Echinococcus spp. e Taenia spp.) e nematodi (Toxocara spp., Ankylostoma caninum, Uncinaria stenocephala). Un altro cestode, Dypilidium caninum può infettare l’uomo attraverso l’ingestione di residui di pulci con all’interno il meta cestode del parassita. In aggiunta le volpi possono costituire il serbatoio d’infezione per altri agenti zoonosici quali Leishmania spp., Trichinella spp., Alaria alata e Sarcoptes scabiei (Papadopulos et al., 1997; Gortazár et al., 1998; Smith et al., 2003; Segovia et al., 2004; Perkins et al., 2005; Dipineto et al., 2007). Studi svolti in Europa evidenziano come le volpi alberghino una grande varietà di agenti zoonosici la cui presenza, prevalenza e abbondanza variano con il variare dell’area geografica in cui lo studio è stato condotto (Guberti & Poglayen, 1991; Papadoupolos et al., 1997; Gortazár et al., 1998; Smith et al., 2003; Segovia et al., 2004; Letková et al., 2006). Considerando la grande diffusione di questo mammifero e il potenziale rischio di zoonosi ad esso relazionato, il monitoraggio sanitario di questa specie deve essere considerato di fondamentale importanza al fine di conoscere, monitorare e contrastare gli agenti zoonosici di cui la volpe può costituire il serbatoio e/o il vettore. A tal fine gli obiettivi che si prefigge la presente ricerca mirano a: 1) Valutare la prevalenza e la distribuzione in Campania di alcune importanti zoonosi parassitarie quali quelle causate da Giardia spp., Cryptosporidium spp., Toxoplasma gondii, Echinococcus spp. e Taenia spp., Toxocara spp., Ankylostoma caninum, Uncinaria stenocephala, Dypilidium caninum, Leishmania spp., Trichinella spp., Alaria alata e Sarcoptes scabiei; 2) Valutare l’effetto di tali parassitosi sui loro ospiti; 3) Valutare i fattori di rischio di trasmissione delle malattie parassitarie sopra elencate; 4) Valutare i reali rischi d’infezione per l’uomo;

La volpe (Vulpes vulpes) come fonte di zoonosi parassitarie in Italia Meridionale / Veneziano, V. - (2015). (Intervento presentato al convegno La volpe (Vulpes vulpes) come fonte di zoonosi parassitarie in Italia Meridionale nel 01-10-2015).

La volpe (Vulpes vulpes) come fonte di zoonosi parassitarie in Italia Meridionale

Veneziano V
2015

Abstract

La volpe (Vulpes vulpes) è il mammifero selvatico più comune in Europa. È un carnivoro stanziale con un “home range” di circa 9 km2, in grado di colonizzare i più svariati ambienti, sfruttando le più svariate risorse alimentari e vivendo spesso in aree sub-urbane ed urbane in stretto rapporto con l’uomo. È un animale con un regime alimentare opportunista che include altri animali (micro mammiferi, uccelli), carogne, frutta, tuberi e scarti alimentari recuperati direttamente in discariche (DeGraaf &Yamasaki, 2001). La volpe è considerata un importante vettore di agenti zoonosici e per la sua attitudine a colonizzare aree a forte antropizzazione e per avere un home range abbastanza limitato può costituire un forte rischio per la salute umana (Papadoupolos et al., 1997; Gortazár et al., 1998; Smith et al., 2003; Perkins et al., 2005). La trasmissione di infezioni dalla volpe all’uomo si può realizzare attraverso la contaminazione fecale delle derrate alimentari destinate al consumo umano oppure attraverso l’interazione con animali domestici che una volta infettati possono costituire un rischio d’infezione per l’uomo o ancora costituendo più semplicemente un serbatoio di una specifica malattia da cui vettori e ospiti intermedi possono attingere (Perkins et al., 2005). Un esempio delle infezioni parassitarie trasmesse attraverso l’ingestione di materiale contaminato con le feci di una volpe infetta può essere dato da alcuni protozoi come Giardia spp., Cryptosporidium spp., e Toxoplasma gondii, numerosi cestodi (Echinococcus spp. e Taenia spp.) e nematodi (Toxocara spp., Ankylostoma caninum, Uncinaria stenocephala). Un altro cestode, Dypilidium caninum può infettare l’uomo attraverso l’ingestione di residui di pulci con all’interno il meta cestode del parassita. In aggiunta le volpi possono costituire il serbatoio d’infezione per altri agenti zoonosici quali Leishmania spp., Trichinella spp., Alaria alata e Sarcoptes scabiei (Papadopulos et al., 1997; Gortazár et al., 1998; Smith et al., 2003; Segovia et al., 2004; Perkins et al., 2005; Dipineto et al., 2007). Studi svolti in Europa evidenziano come le volpi alberghino una grande varietà di agenti zoonosici la cui presenza, prevalenza e abbondanza variano con il variare dell’area geografica in cui lo studio è stato condotto (Guberti & Poglayen, 1991; Papadoupolos et al., 1997; Gortazár et al., 1998; Smith et al., 2003; Segovia et al., 2004; Letková et al., 2006). Considerando la grande diffusione di questo mammifero e il potenziale rischio di zoonosi ad esso relazionato, il monitoraggio sanitario di questa specie deve essere considerato di fondamentale importanza al fine di conoscere, monitorare e contrastare gli agenti zoonosici di cui la volpe può costituire il serbatoio e/o il vettore. A tal fine gli obiettivi che si prefigge la presente ricerca mirano a: 1) Valutare la prevalenza e la distribuzione in Campania di alcune importanti zoonosi parassitarie quali quelle causate da Giardia spp., Cryptosporidium spp., Toxoplasma gondii, Echinococcus spp. e Taenia spp., Toxocara spp., Ankylostoma caninum, Uncinaria stenocephala, Dypilidium caninum, Leishmania spp., Trichinella spp., Alaria alata e Sarcoptes scabiei; 2) Valutare l’effetto di tali parassitosi sui loro ospiti; 3) Valutare i fattori di rischio di trasmissione delle malattie parassitarie sopra elencate; 4) Valutare i reali rischi d’infezione per l’uomo;
2015
La volpe (Vulpes vulpes) come fonte di zoonosi parassitarie in Italia Meridionale / Veneziano, V. - (2015). (Intervento presentato al convegno La volpe (Vulpes vulpes) come fonte di zoonosi parassitarie in Italia Meridionale nel 01-10-2015).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/746005
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