Relazione introduttiva

Pochi temi come quello dell’incidenza del vino sulla società hanno prodotto modelli comportamentali, riversati in una cultura specifica, che va dalla letteratura più alta a quella forse meno nobile ma pregna di esperienza e diffusissima della paremiografia. L’aspetto giuridico-antropologico ha un fuoco sull’ubriachezza e i connessi divieti di bere vino, che corrispondono a una gerarchizzazione politica delle società sulle quali incidono. L’esclusione delle donne (quelle onorate, a Roma le matrone), degli schiavi (a Sparta degli iloti) e dei bambini dall’uso del vino disegna una precisa demarcazione che unisce vino e potere. Ma risultano anche altre motivazioni dell’esclusione: per i militari, per i giudici nell’esercizio delle loro funzioni. Il modello della sobrietà permane in una società nella quale il vino ha fatto prepotentemente irruzione. Ovviamente questi dati si intrecciano con profili di cultura materiale, in primo luogo con le differenti tipologie di vino, con il vino mescolato che dà sapore all’acqua ed energia al lavoratore manuale