Gli studiosi moderni sono soliti dividere le rappresentazioni degli dèi in iconiche (antropomorfe e teriomorfe) e aniconiche, incorrendo nella contraddizione di considerare certe immagini divine (pietre, scettri, troni, lance, ecc.) come «non-immagini» (an-eikones), prive di valore figurativo o rappresentativo. Applicando le categorie semiotiche di Charles Sanders Pierce all’analisi delle forme antiche di «presentificazione dell’invisibile», questo contributo intende superare la distinzione tra antropomorfismo e aniconismo, dimostrando come nella prospettiva dei Greci tutte le immagini divine siano «icone culturalmente possibili», destinate a rappresentare divinità intese essenzialmente come potenze.
Au-delà de l’anthropomorphisme : « icônes culturellement possibles » des dieux dans le monde grec / Pisano, Carmine. - 33:(2019), pp. 89-111. (Intervento presentato al convegno Les Dieux d’Homère: Questionner l’anthropomorphisme chez Homère et au-delà tenutosi a Casa de Velázquez – Madrid nel 12-13 settembre 2016).
Au-delà de l’anthropomorphisme : « icônes culturellement possibles » des dieux dans le monde grec
PISANO CARMINE
2019
Abstract
Gli studiosi moderni sono soliti dividere le rappresentazioni degli dèi in iconiche (antropomorfe e teriomorfe) e aniconiche, incorrendo nella contraddizione di considerare certe immagini divine (pietre, scettri, troni, lance, ecc.) come «non-immagini» (an-eikones), prive di valore figurativo o rappresentativo. Applicando le categorie semiotiche di Charles Sanders Pierce all’analisi delle forme antiche di «presentificazione dell’invisibile», questo contributo intende superare la distinzione tra antropomorfismo e aniconismo, dimostrando come nella prospettiva dei Greci tutte le immagini divine siano «icone culturalmente possibili», destinate a rappresentare divinità intese essenzialmente come potenze.File | Dimensione | Formato | |
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