La Fortezza di Girifalco ha perso da secoli la sua funzione militare che tuttavia è ancora ben percepibile nelle forme dell’ingegneria militare e dal rapporto che la lega al contesto geografico nel quale è fortemente radicata e dal quale ha tratto le sue stesse misure, rispondendo a una doppia scala d’immagine: quella della difesa all’esterno, imponente e massiccia, e quella umana e domestica dell’interno. La distanza che separa questi due ambiti ha generato nel tempo una terza dimensione fatta di spazi affascinanti, scolpiti nel corpo della roccia viva o ricavati nello spessore delle cortine murarie cui occorre trovare una destinazione d’uso contemporanea e che rappresenta un ambito straordinario su cui intervenire nel progetto di riqualificazione del monumento. Il rapporto di autonomia dal paesaggio circostante, inoltre, può diventare il filo conduttore di un intervento di valorizzazione che lavori più per sottrazione che per addizione di nuovi elementi, ristabilendo una distanza fisica e figurativa fra l’edificio e il paesaggio naturale in cui è immerso.
La Fortezza del Girifalco fra paesaggio e architettura contemporanea / Viola, Francesco. - (2019), pp. 241-246.
La Fortezza del Girifalco fra paesaggio e architettura contemporanea
Francesco Viola
2019
Abstract
La Fortezza di Girifalco ha perso da secoli la sua funzione militare che tuttavia è ancora ben percepibile nelle forme dell’ingegneria militare e dal rapporto che la lega al contesto geografico nel quale è fortemente radicata e dal quale ha tratto le sue stesse misure, rispondendo a una doppia scala d’immagine: quella della difesa all’esterno, imponente e massiccia, e quella umana e domestica dell’interno. La distanza che separa questi due ambiti ha generato nel tempo una terza dimensione fatta di spazi affascinanti, scolpiti nel corpo della roccia viva o ricavati nello spessore delle cortine murarie cui occorre trovare una destinazione d’uso contemporanea e che rappresenta un ambito straordinario su cui intervenire nel progetto di riqualificazione del monumento. Il rapporto di autonomia dal paesaggio circostante, inoltre, può diventare il filo conduttore di un intervento di valorizzazione che lavori più per sottrazione che per addizione di nuovi elementi, ristabilendo una distanza fisica e figurativa fra l’edificio e il paesaggio naturale in cui è immerso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.