Discutendo A. Farano "La responsabilità giuridica alla prova delle neuroscienze"

Nel 1982, l’Accademia dei Lincei si convocava sugli scenari e le sfide scenari aperti dal rapporto tra diritto e vita materiale. Per Angelo Falzea, chiamato a illustrare i termini di quell’interazione, quella che era stata la speranza di D’Aguanno e dei giuristi che alla fine del XIX secolo si rivolgevano alla scienza, diventa l’avvertimento di un rischio, quello per cui il “denominatore biologico, comune a ogni essere vivente” potesse indurre a spiegare in quella chiave “la coscienza superiore dell’uomo” . L'intervento ricostruisce momenti dell'attenzione mostrata dalla scienza del diritto nei riguardi degli sviluppi della biologia e della scienza del cervello, nella prospettiva di discutere l'impatto delle neuroscienza cognitive sulla teoria della responsabilità giuridica.