La storia di ogni grande città è storia di apporti consecutivi, di immigrazioni; è connesso alla loro stessa esistenza – almeno a quella delle città maggiori, per dimensioni e funzioni – l’essere abitate da strati differenziati di popolazione che continuamente si rinnovano. Specie oggi le città rappresentano il luogo emblematico d’incontro tra un sistema socioeconomico e dei gruppi “altri”, nonché delle contraddizioni e dei contrasti che ne possono scaturire. Si rivelano, quindi, sede di un continuo confronto tra culture da cui possono derivare anche contrapposizioni ed emarginazione di nuclei minoritarie, quando non veri e propri casi di segregazione. Il presente contributo si propone di verificare – con riferimento alla distribuzione spaziale delle principali comunità nazionali e attraverso l’elaborazione di taluni indicatori di segregazione – l’eventuale esistenza di realtà segreganti vissute dagli stranieri residenti in un contesto urbano particolare quale quello napoletano. Importante polo di attrazione per gli immigrati, catalizzatore degli stranieri che decidono di stabilirsi in Campania, Napoli offre ampie possibilità di lavoro sommerso, garantisce la presenza di centri di accoglienza e servizi, assicura una rete di rapporti all'interno delle diverse comunità. Qui, d’altra parte, proprio l’esistenza di un tessuto socioeconomico fortemente segnato dall'irregolarità e dall'informalità e, unitamente a ciò, il richiamo delle reti comunitarie degli stranieri già insediati sul territorio sembrano caratterizzare particolarmente le dinamiche di territorializzazione del fenomeno migratorio.

In tema di immigrazione: concentrazione spaziale e segregazione degli stranieri a Napoli / RUSSO KRAUSS, Dionisia. - (2012). (Intervento presentato al convegno XXXI Congresso Geografico Italiano tenutosi a Università degli Studi di Milano nel 11-15 giugno 2012).

In tema di immigrazione: concentrazione spaziale e segregazione degli stranieri a Napoli

Dionisia Russo Krauss
2012

Abstract

La storia di ogni grande città è storia di apporti consecutivi, di immigrazioni; è connesso alla loro stessa esistenza – almeno a quella delle città maggiori, per dimensioni e funzioni – l’essere abitate da strati differenziati di popolazione che continuamente si rinnovano. Specie oggi le città rappresentano il luogo emblematico d’incontro tra un sistema socioeconomico e dei gruppi “altri”, nonché delle contraddizioni e dei contrasti che ne possono scaturire. Si rivelano, quindi, sede di un continuo confronto tra culture da cui possono derivare anche contrapposizioni ed emarginazione di nuclei minoritarie, quando non veri e propri casi di segregazione. Il presente contributo si propone di verificare – con riferimento alla distribuzione spaziale delle principali comunità nazionali e attraverso l’elaborazione di taluni indicatori di segregazione – l’eventuale esistenza di realtà segreganti vissute dagli stranieri residenti in un contesto urbano particolare quale quello napoletano. Importante polo di attrazione per gli immigrati, catalizzatore degli stranieri che decidono di stabilirsi in Campania, Napoli offre ampie possibilità di lavoro sommerso, garantisce la presenza di centri di accoglienza e servizi, assicura una rete di rapporti all'interno delle diverse comunità. Qui, d’altra parte, proprio l’esistenza di un tessuto socioeconomico fortemente segnato dall'irregolarità e dall'informalità e, unitamente a ciò, il richiamo delle reti comunitarie degli stranieri già insediati sul territorio sembrano caratterizzare particolarmente le dinamiche di territorializzazione del fenomeno migratorio.
2012
In tema di immigrazione: concentrazione spaziale e segregazione degli stranieri a Napoli / RUSSO KRAUSS, Dionisia. - (2012). (Intervento presentato al convegno XXXI Congresso Geografico Italiano tenutosi a Università degli Studi di Milano nel 11-15 giugno 2012).
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