Il «perdurante e grave stato di ansia e di paura» e il «fondato timore per l’incolumità», trattandosi di eventi che riguardano la sfera emotiva e psicologica, vanno accertati attraverso un’accurata osservazione di segni e di indizi comportamentali, desumibili dal confronto tra la situazione pregressa e quella conseguente alle condotte dell’agente, che denotino un’apprezzabile destabilizzazione della serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima. Al riguardo, la giurisprudenza di legittimità ha precisato che la prova dello stato di ansia e di paura deve essere ancorata ad elementi sintomatici, che rivelino un reale turbamento psicologico, ricavabili dalle dichiarazioni della stessa vittima del reato, dai suoi comportamenti, conseguenti alla condotta posta in essere dall’agente. Sul piano della prevenzione, va osservato che il giudice dovrà analizzare il materiale probatorio alla luce dei parametri indicati dalla Corte Edu, successivamente ripresi e ridefiniti dalla giurisprudenza di legittimità, in una ipotesi astratta di pericolosità sociale definibile a matrice qualificata, parametri che non escludono la sussistenza di un grave quadro indiziario.
Atti persecutori e misure preventive personali / Iasevoli, Clelia. - (2018). (Intervento presentato al convegno Stalking e sistema penale integrato tenutosi a aula Pessina nel 13 novembre 2018).
Atti persecutori e misure preventive personali
Clelia Iasevoli
2018
Abstract
Il «perdurante e grave stato di ansia e di paura» e il «fondato timore per l’incolumità», trattandosi di eventi che riguardano la sfera emotiva e psicologica, vanno accertati attraverso un’accurata osservazione di segni e di indizi comportamentali, desumibili dal confronto tra la situazione pregressa e quella conseguente alle condotte dell’agente, che denotino un’apprezzabile destabilizzazione della serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima. Al riguardo, la giurisprudenza di legittimità ha precisato che la prova dello stato di ansia e di paura deve essere ancorata ad elementi sintomatici, che rivelino un reale turbamento psicologico, ricavabili dalle dichiarazioni della stessa vittima del reato, dai suoi comportamenti, conseguenti alla condotta posta in essere dall’agente. Sul piano della prevenzione, va osservato che il giudice dovrà analizzare il materiale probatorio alla luce dei parametri indicati dalla Corte Edu, successivamente ripresi e ridefiniti dalla giurisprudenza di legittimità, in una ipotesi astratta di pericolosità sociale definibile a matrice qualificata, parametri che non escludono la sussistenza di un grave quadro indiziario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.