Negli ultimi decenni molti paesi in via di sviluppo sono riusciti a sfruttare le potenzialità di un sistema commerciale aperto, dando grande impulso alle esportazioni di beni manifatturieri e servizi rispetto ai tradizionali prodotti di base e realizzando in tal modo buoni tassi di crescita del PIL. Il successo di tali modelli export led è legato ad una serie fattori che hanno determinato un rilevante cambiamento nell’economia mondiale. Il processo di liberalizzazione degli scambi, la caduta dei costi di trasporto e le nuove tecnologie di comunicazione hanno infatti reso possibile lo sfruttamento di rilevanti differenziali di costo tra economie, creando le condizioni per un massivo trasferimento di segmenti produttivi. La formazione di catene del valore frazionate globalmente ha permesso di specializzarsi nella produzione di singole componenti, comunemente quelle a maggiore intensità di lavoro, senza dover necessariamente sviluppare una rete produttiva completa. Si è così generata una nuova tipologia di commercio internazionale, che ha rivoluzionato la visione tradizionale in cui ogni paese esporta verso beni finali destinati al consumo. Nella realtà odierna, tale tipo di scambi rappresenta ormai una frazione minoritaria del totale, composto invece per oltre la metà di beni intermedi, che entrano poi come input nei processi industriali. Tra il 1995 e il 2011 i paesi in via di sviluppo hanno aumentato il loro contributo alle catene globali del valore del 13,1%, facendo da propulsori agli scambi con l’estero. Ciò ha determinato una base produttiva geograficamente molto più diversificata, contribuendo a rimodulare le traiettorie degli scambi mondiali sulla base di criteri legati alle logiche di produzione. Obiettivo del contributo è mostrare i nuovi pattern geografici del commercio internazionale alla luce di queste nuove tendenze, evidenziando in particolare i cambiamenti nelle dinamiche tra economie sviluppate ed economie in via di sviluppo.

TRA GLOBALIZZAZIONE E PROTEZIONISMO. OSTACOLI E APERTURE NELLA GEOGRAFIA DEI FLUSSI COMMERCIALI INTERNAZIONALI / Simonetti, Lucia. - Memorie geografiche n. 16:(2018), pp. 95-102.

TRA GLOBALIZZAZIONE E PROTEZIONISMO. OSTACOLI E APERTURE NELLA GEOGRAFIA DEI FLUSSI COMMERCIALI INTERNAZIONALI

Simonetti Lucia
2018

Abstract

Negli ultimi decenni molti paesi in via di sviluppo sono riusciti a sfruttare le potenzialità di un sistema commerciale aperto, dando grande impulso alle esportazioni di beni manifatturieri e servizi rispetto ai tradizionali prodotti di base e realizzando in tal modo buoni tassi di crescita del PIL. Il successo di tali modelli export led è legato ad una serie fattori che hanno determinato un rilevante cambiamento nell’economia mondiale. Il processo di liberalizzazione degli scambi, la caduta dei costi di trasporto e le nuove tecnologie di comunicazione hanno infatti reso possibile lo sfruttamento di rilevanti differenziali di costo tra economie, creando le condizioni per un massivo trasferimento di segmenti produttivi. La formazione di catene del valore frazionate globalmente ha permesso di specializzarsi nella produzione di singole componenti, comunemente quelle a maggiore intensità di lavoro, senza dover necessariamente sviluppare una rete produttiva completa. Si è così generata una nuova tipologia di commercio internazionale, che ha rivoluzionato la visione tradizionale in cui ogni paese esporta verso beni finali destinati al consumo. Nella realtà odierna, tale tipo di scambi rappresenta ormai una frazione minoritaria del totale, composto invece per oltre la metà di beni intermedi, che entrano poi come input nei processi industriali. Tra il 1995 e il 2011 i paesi in via di sviluppo hanno aumentato il loro contributo alle catene globali del valore del 13,1%, facendo da propulsori agli scambi con l’estero. Ciò ha determinato una base produttiva geograficamente molto più diversificata, contribuendo a rimodulare le traiettorie degli scambi mondiali sulla base di criteri legati alle logiche di produzione. Obiettivo del contributo è mostrare i nuovi pattern geografici del commercio internazionale alla luce di queste nuove tendenze, evidenziando in particolare i cambiamenti nelle dinamiche tra economie sviluppate ed economie in via di sviluppo.
2018
978-88-908926-4-6
TRA GLOBALIZZAZIONE E PROTEZIONISMO. OSTACOLI E APERTURE NELLA GEOGRAFIA DEI FLUSSI COMMERCIALI INTERNAZIONALI / Simonetti, Lucia. - Memorie geografiche n. 16:(2018), pp. 95-102.
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