La ricerca intende evidenziare le modalità di manipolazione delle architetture storiche nel disegno dello spazio scenico, con particolare attenzione alle rappresentazioni del teatro lirico dei secoli XVIII e XIX. Il progetto scenografico è stato analizzato in virtù del suo carattere essenzialmente architettonico, per i suoi caratteri spaziali e nei suoi aspetti di luogo immaginario, contenitore di architetture interiori, tracce metabolizzate e memorie sedimentate, cui dare una rappresentazione riconoscibile anche se sospesa nel territorio indefinito dello spazio scenico. L’atopia della scena consacra, in quei secoli, il non luogo come autentico per il pubblico, chiamato ad accostarsi allo spazio della rappresentazione visiva, a sfiorarne simboli e suggestioni fino a contaminarli con la propria memoria storica. Lo scenografo sintetizza nell’immagine prospettica del bozzetto scenico una complessa stratificazione di elementi ripresi dalla storia e dalla memoria, dall'intersecarsi dei piani storici riproposti nell'artificiosa unitarietà dell'immagine costruita. Si tratta di una pratica dislocativa che, attraverso il disegno, crea un allontanamento dai luoghi reali per rinnovarne integralmente la presenza nell’immaginazione. The research aims to highlight the manipulation of historical architectures in the design of the stage sets, with particular attention to the representations of the opera theatre of the eighteenth and fourteenth centuries. The scenic design has been analysed by virtue of his essentially architectural character, and in its aspects of imaginary place, containing interior architectures, metabolized tracks and sedimentary memories, which the drawing provides as a recognizable representation even if suspended in the indefinite territory of the theatre stage. The atopy of the scene consecrates, in those centuries, the non-place as authentic for the public, called to approach the space of visual representation, to touch symbols and suggestions, to contaminate them with their own historical memory. The scenographer summarizes in the perspective image of the scenic sketch a complex stratification of elements taken from history and memory, from the intersection of historical plans, presented in the artificial unity of the constructed image. It is a dislocative practice that, through the drawing, creates a distance from the real places to completely renew their presence in the imagination

"L'atopia della scena teatrale: il disegno di 'luoghi altri' " / Pagliano, Alessandra. - (2018). (Intervento presentato al convegno CIRICE 2018, La Città Altra / The Other City, VIII Convegno Internazionale di Studi Napoli, tenutosi a Basilica di San Giovanni Maggiore / Palazzo Gravina - nel 25/27 ottobre 2018).

"L'atopia della scena teatrale: il disegno di 'luoghi altri' "

alessandra pagliano
2018

Abstract

La ricerca intende evidenziare le modalità di manipolazione delle architetture storiche nel disegno dello spazio scenico, con particolare attenzione alle rappresentazioni del teatro lirico dei secoli XVIII e XIX. Il progetto scenografico è stato analizzato in virtù del suo carattere essenzialmente architettonico, per i suoi caratteri spaziali e nei suoi aspetti di luogo immaginario, contenitore di architetture interiori, tracce metabolizzate e memorie sedimentate, cui dare una rappresentazione riconoscibile anche se sospesa nel territorio indefinito dello spazio scenico. L’atopia della scena consacra, in quei secoli, il non luogo come autentico per il pubblico, chiamato ad accostarsi allo spazio della rappresentazione visiva, a sfiorarne simboli e suggestioni fino a contaminarli con la propria memoria storica. Lo scenografo sintetizza nell’immagine prospettica del bozzetto scenico una complessa stratificazione di elementi ripresi dalla storia e dalla memoria, dall'intersecarsi dei piani storici riproposti nell'artificiosa unitarietà dell'immagine costruita. Si tratta di una pratica dislocativa che, attraverso il disegno, crea un allontanamento dai luoghi reali per rinnovarne integralmente la presenza nell’immaginazione. The research aims to highlight the manipulation of historical architectures in the design of the stage sets, with particular attention to the representations of the opera theatre of the eighteenth and fourteenth centuries. The scenic design has been analysed by virtue of his essentially architectural character, and in its aspects of imaginary place, containing interior architectures, metabolized tracks and sedimentary memories, which the drawing provides as a recognizable representation even if suspended in the indefinite territory of the theatre stage. The atopy of the scene consecrates, in those centuries, the non-place as authentic for the public, called to approach the space of visual representation, to touch symbols and suggestions, to contaminate them with their own historical memory. The scenographer summarizes in the perspective image of the scenic sketch a complex stratification of elements taken from history and memory, from the intersection of historical plans, presented in the artificial unity of the constructed image. It is a dislocative practice that, through the drawing, creates a distance from the real places to completely renew their presence in the imagination
2018
"L'atopia della scena teatrale: il disegno di 'luoghi altri' " / Pagliano, Alessandra. - (2018). (Intervento presentato al convegno CIRICE 2018, La Città Altra / The Other City, VIII Convegno Internazionale di Studi Napoli, tenutosi a Basilica di San Giovanni Maggiore / Palazzo Gravina - nel 25/27 ottobre 2018).
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