Coerentemente con quanto prescritto dall’art. 9 Cost., l’approccio attuale ai beni culturali è attento non solo ad assicurarne la conservazione (tutela), ma anche a promuoverne le potenzialità come fattori di diffusione dei valori della cultura. Nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, accanto alla disciplina della tutela – che si caratterizza per una logica di tipo “difensivo-conservativo” del bene, pur orientata alla fruizione pubblica - vi è quella della valorizzazione – avente un ruolo “dinamico” che si esplica in azioni volte ad incrementare le opportunità di godimento pubblico del bene (valorizzazione culturale). Relativamente alla seconda nel Codice viene assunto il concorso di forze come obiettivo primario, in una prospettiva di cooperazione sia tra soggetti pubblici che tra questi e i privati, nel presupposto che la valorizzazione risulta efficace quando non è frammentata e localizzata - ma assume una portata di sistema - ed è aperta alla partecipazione privata. Al contempo, la disciplina più recente prende atto – cercando di normarlo – del rapporto tra beni culturali e sviluppo economico, pur nella consapevolezza che la valorizzazione economica rappresenta solo uno degli ambiti della valorizzazione e non può costituire un obiettivo svincolato dagli altri sistemi di valore; nonché del rapporto con lo sviluppo non inteso semplicemente come crescita economica, ma come miglioramento globale della qualità di vita dei cittadini, rispetto per l’ambiente e benessere della collettività (valorizzazione territoriale). Nella valorizzazione economica - diretta a migliorare la redditività del patrimonio culturale e a “sfruttare” il bene culturale per creare ricchezza in un contesto esterno al bene stesso - i beni culturali vengono in rilievo, tra l’altro, come elementi di attrazione di un territorio - nell’ambito di modelli di sviluppo fondati sulle identità locali e sulla valorizzazione delle risorse dei territori -, o come beni con riferimento ai quali è possibile la gestione di servizi aggiuntivi. Che non si tratti peraltro di una mera messa a profitto economico dei beni risulta dalla stessa definizione di valorizzazione che il Codice dei beni culturali e del paesaggio reca (art. 6): nel porre l’accento sulla “fruizione pubblica”, essa fornisce un’indicazione di obiettivo e sancisce la strumentalità della valorizzazione economica ad essa (che resta, coerentemente all’art. 9 Cost., obiettivo prioritario) Correttamente indirizzata, la valorizzazione economica, interagendo virtuosamente con la valorizzazione culturale, attrae risorse per la tutela del bene, incrementando le possibilità di accesso e fruizione. Il circolo virtuoso così descritto fa sì che, in un contesto storico in cui scarseggiano le risorse per garantire effettività alla tutela e alla valorizzazione culturale, la valorizzazione economica finisca con integrare un dovere per le pubbliche amministrazioni in quanto strumento per realizzare le finalità istituzionali connesse al patrimonio culturale. Tenendo conto di queste indicazioni di principio, l’intervento si propone di analizzare le concessioni di valorizzazione (art. 57-bis Codice) ed il project financing nel settore dei beni culturali, quali istituti di partenariato contrattuale in grado, correttamente usati, di riattivare meccanismi virtuosi di trasformazione urbana e sviluppo locale, oltre che di consentire il recupero di immobili spesso in condizioni di degrado. Di entrambi gli strumenti verranno esaminati – anche attraverso l’analisi di casi concreti - i rapporti con la pianificazione strategica di sviluppo culturale (art. 112 Codice) – e, quindi, con le forme di concertazione tra soggetti pubblici - e le condizioni di compatibilità con le esigenze di tutela e di valorizzazione culturale.

Concessione di valorizzazione e finanza di progetto: il difficile equilibrio tra conservazione, valorizzazione culturale e valorizzazione economica / Mari, Giuseppina. - (2018). (Intervento presentato al convegno convegno annuale A.I.P.D.A. Associazione Italiana Professori di Diritto Amministrativo “Arte, cultura e ricerca scientifica. Costituzione e amministrazione” tenutosi a Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, nel 4, 5 e 6 ottobre 2018).

Concessione di valorizzazione e finanza di progetto: il difficile equilibrio tra conservazione, valorizzazione culturale e valorizzazione economica

mari giuseppina
2018

Abstract

Coerentemente con quanto prescritto dall’art. 9 Cost., l’approccio attuale ai beni culturali è attento non solo ad assicurarne la conservazione (tutela), ma anche a promuoverne le potenzialità come fattori di diffusione dei valori della cultura. Nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, accanto alla disciplina della tutela – che si caratterizza per una logica di tipo “difensivo-conservativo” del bene, pur orientata alla fruizione pubblica - vi è quella della valorizzazione – avente un ruolo “dinamico” che si esplica in azioni volte ad incrementare le opportunità di godimento pubblico del bene (valorizzazione culturale). Relativamente alla seconda nel Codice viene assunto il concorso di forze come obiettivo primario, in una prospettiva di cooperazione sia tra soggetti pubblici che tra questi e i privati, nel presupposto che la valorizzazione risulta efficace quando non è frammentata e localizzata - ma assume una portata di sistema - ed è aperta alla partecipazione privata. Al contempo, la disciplina più recente prende atto – cercando di normarlo – del rapporto tra beni culturali e sviluppo economico, pur nella consapevolezza che la valorizzazione economica rappresenta solo uno degli ambiti della valorizzazione e non può costituire un obiettivo svincolato dagli altri sistemi di valore; nonché del rapporto con lo sviluppo non inteso semplicemente come crescita economica, ma come miglioramento globale della qualità di vita dei cittadini, rispetto per l’ambiente e benessere della collettività (valorizzazione territoriale). Nella valorizzazione economica - diretta a migliorare la redditività del patrimonio culturale e a “sfruttare” il bene culturale per creare ricchezza in un contesto esterno al bene stesso - i beni culturali vengono in rilievo, tra l’altro, come elementi di attrazione di un territorio - nell’ambito di modelli di sviluppo fondati sulle identità locali e sulla valorizzazione delle risorse dei territori -, o come beni con riferimento ai quali è possibile la gestione di servizi aggiuntivi. Che non si tratti peraltro di una mera messa a profitto economico dei beni risulta dalla stessa definizione di valorizzazione che il Codice dei beni culturali e del paesaggio reca (art. 6): nel porre l’accento sulla “fruizione pubblica”, essa fornisce un’indicazione di obiettivo e sancisce la strumentalità della valorizzazione economica ad essa (che resta, coerentemente all’art. 9 Cost., obiettivo prioritario) Correttamente indirizzata, la valorizzazione economica, interagendo virtuosamente con la valorizzazione culturale, attrae risorse per la tutela del bene, incrementando le possibilità di accesso e fruizione. Il circolo virtuoso così descritto fa sì che, in un contesto storico in cui scarseggiano le risorse per garantire effettività alla tutela e alla valorizzazione culturale, la valorizzazione economica finisca con integrare un dovere per le pubbliche amministrazioni in quanto strumento per realizzare le finalità istituzionali connesse al patrimonio culturale. Tenendo conto di queste indicazioni di principio, l’intervento si propone di analizzare le concessioni di valorizzazione (art. 57-bis Codice) ed il project financing nel settore dei beni culturali, quali istituti di partenariato contrattuale in grado, correttamente usati, di riattivare meccanismi virtuosi di trasformazione urbana e sviluppo locale, oltre che di consentire il recupero di immobili spesso in condizioni di degrado. Di entrambi gli strumenti verranno esaminati – anche attraverso l’analisi di casi concreti - i rapporti con la pianificazione strategica di sviluppo culturale (art. 112 Codice) – e, quindi, con le forme di concertazione tra soggetti pubblici - e le condizioni di compatibilità con le esigenze di tutela e di valorizzazione culturale.
2018
Concessione di valorizzazione e finanza di progetto: il difficile equilibrio tra conservazione, valorizzazione culturale e valorizzazione economica / Mari, Giuseppina. - (2018). (Intervento presentato al convegno convegno annuale A.I.P.D.A. Associazione Italiana Professori di Diritto Amministrativo “Arte, cultura e ricerca scientifica. Costituzione e amministrazione” tenutosi a Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, nel 4, 5 e 6 ottobre 2018).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/724025
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